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Ecco il conto per l’Acea della rottamazione chiesta dal sindaco Marino

Cinque milioni di euro. Anzi, non meno di 5 milioni di euro. Tanto costerebbe ad Acea realizzare i desideri del sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha chiesto una rottamazione del vertice dell’ex municipalizzata romana quotata in Borsa.

L’ASSILLO ROTTAMATORIO DI MARINO

I risparmi che arriverebbero con la riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione della capogruppo, e con il taglio dei compensi per gli amministratori – chiesti dal primo cittadino di Roma in una lettera che destato sorprese anche all’interno del Pd, come testimonia questa intervista di Formiche.net a Umberto Marroni – sarebbero dunque “compensati” da un esborso di non meno di 5 milioni di euro.

LA GUERRA LEGALE

Cinque milioni di euro sarebbe infatti l’importo stimato dai legali di Acea che hanno stimato l’impatto per l’azienda di dover remunerare i consiglieri di amministrazione che dovrebbero essere rottamati secondo gli auspici del chirurgo-sindaco. Infatti l’attuale consiglio di amministrazione dovrebbe essere comunque pagato fino alla data di scadenza, anche dopo la revoca-rottamazione invocata da Marino, consigliato anche su questa vicenda dal legale Gianluigi Pellegrino, editorialista del quotidiano la Repubblica, e figlio dell’ex senatore progressista Giovanni Pellegrino.

LA TREGUA MOMENTANEA

Comunque dal consiglio di amministrazione di Acea tenuto ieri è emersa una linea di mediazione rispetto ai desiderata del primo cittadino. Il cda della società presieduto da Giancarlo Cremonesi ha ha deciso infatti di recepire la richiesta formalizzata dal Campidoglio nella missiva inviata il 3 marzo con cui l’azionista di maggioranza (il Comune possiede il 51% delle azioni) sollecitava l’integrazione dell’ordine del giorno della prossima assemblea dei soci con alcuni punti: snellimento del board, nomina del cda (se approvato il tassello precedente) e del presidente, riduzione dei compensi. Il board, sottolinea oggi il Sole 24 Ore, ha quindi aperto alle istanze del sindaco, indicando la data dell’assise (5 giugno) ma ha chiesto al tempo stesso a Marino di fornire, laddove lo desideri, eventuali delucidazioni prima che la società proceda a formalizzare l’odg, la cui puntuale definizione non potrà comunque slittare oltre 30 giorni dalla richiesta del Comune.

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