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Ecco come Corriere della Sera, Repubblica e Stampa hanno giudicato l’incontro fra Obama e Bergoglio

E’ pressoché unanime la lettura dei principali quotidiani italiani alla visita di Barack Obama in Vaticano. Un incontro andato bene, di successo, ma che ha avuto anche alcuni momenti tesi sulle questioni relative alla libertà religiosa e di coscienza.

INCONTRO CORDIALE “MA SENZA VELI O FINZIONI DIPLOMATICHE”

“Cordiale ma vero, senza veli o finzioni diplomatiche, su ciò che unisce e ciò che ancora divide”. Gian Guido Vecchi, vaticanista del Corriere della Sera, descrive così l’incontro di ieri tra Francesco e Barack Obama avvenuto ieri in Vaticano. “Cinquantadue minuti faccia a faccia, anche considerando la presenza degli interpreti tra inglese e spagnolo, vanno ben oltre la mezz’oretta di prassi. E ad essi si aggiungono i trenta minuti tra Obama e il Segretario di Stato Pietro Parolin“, continua Vecchi, che sottolinea come la parte più interessante del comunicato concordato e diffuso dal Vaticano sia quella successiva alla menzione delle questioni internazionali dibattute: “Il comunicato spiega pure che ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la chiesa negli Usa”. In particolare, nota il Corriere della Sera, “le versioni divergono”.

“NESSUNA DISTINZIONE DI CONTENUTI”

Se Obama dice che di Obamacare “ne ha discusso dettagliatamente con il cardinale Parolin, mentre con il Papa si è parlato soprattutto della inquietudine per i poveri, gli emarginati, e la globalizzazione delle disuguaglianze che continuano ad aumentare, in Vaticano chiariscono che tra il presidente Usa e Francesco sono stati affrontati tutti i temi”, sottolinea il Corsera. Se non fosse chiaro il concetto, da Oltretevere fanno sapere che  non c’è stata “nessuna distinzione di contenuti, come se avessero una diversa rilevanza”.

 CONTRADDETTA LA VERSIONE DI OBAMA

Giudizio simile quello di Federico Rampini su Repubblica, che mette in evidenza come “l’incontro più importante di ieri a Roma sia avvenuto in Vaticano”. Secondo il corrispondente negli Stati Uniti del quotidiano diretto da Ezio Mauro, “la sintonia personale e ideale che si stabilisce tra Obama e il Papa argentino non sana gli altri fronti di tensione. Lo ricorda il comunicato finale del Vaticano, che sui dissensi etico-valoriali non fa nessuno sconto”. Il comunicato ufficiale della Santa Sede – aggiunge Rampini – “sembra contraddire la versione di Obama, secondo cui il Papa non gli ha chiesto nulla su aborto e matrimoni gay. In realtà lo stesso Obama ammette che non il Papa, ma il segretario di stato cardinal Parolin, ha sollevato i temi che dividono”.

OBAMA HA INCASSATO FACENDO BUON VISO

“La visita di Barack Obama Oltretevere è stata un successo, è andata bene, molto bene ripetono nei sacri palazzi”. Così Andrea Tornielli, responsabile di Vatican Insider, sulla Stampa di oggi. Eppure, prosegue il vaticanista, “nonostante il clima cordiale dei colloqui, sia nell’incontro con Francesco che in quello con il segretario di stato Pietro Parolin si è sentito ribadire l’importanza della libertà religiosa anche come diritto all’obiezione di coscienza di fronte all’aborto, messo in discussione dalla riforma sanitaria”. Obama, sottolinea Tornielli, “se lo aspettava, ha incassato facendo buon visto, e in conferenza stampa ha riconosciuto che su alcune questioni non siamo del tutto d’accordo”.

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