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Perché i Popolari per l’Italia non aderiscono alla lista unica Ncd-Udc. Parla Olivero

Il dado ormai è tratto. I Popolari per l’Italia (PI) non aderiscono alla lista unica Ncd-Udc per le Europee. Giorni e giorni di trattativa tra i vari attori in campo non sono bastati per arrivare a un accordo. Per capire cosa ha frenato la costruzione unitaria della Casa popolare per il voto di Bruxelles, Formiche.net ha sentito Andrea Olivero, viceministro all’Agricoltura e senatore PI.

Senatore, perché avete scelto di non aderire alla lista unica Ncd-Udc?
Noi abbiamo chiesto con forza che si aprisse un percorso politico nuovo. Invece siamo ancora un passo indietro, quello che è nato assomiglia più a una sommatoria di due partiti. Non lo giudichiamo negativamente ma vorremmo di più.

Anche il nome di Alfano nel simbolo non avete apprezzato?
Abbiamo un grande rispetto per la figura di Alfano ma riproporre il leaderismo al centro del simbolo non appare coerente con le nostre scelte. È proprio il leaderismo ad aver danneggiato il popolarismo italiano, facendolo cadere nel populismo.

Ma il progetto condiviso della Casa unica popolare resta in campo?
Non aderiamo con dispiacere alla lista unica ma non perdiamo la volontà di convincere i nostri amici ad andare oltre l’esistente, a costruire qualcosa di nuovo dopo le elezioni. Pensare a un nuovo centro-destra significa guardare a un progetto passato. Tanto più immaginando un’alleanza con Forza Italia fa parte di qualcosa già visto e che non rappresenta più i valori con cui vogliamo affacciarci in Europa.

Forza Italia non può essere della vostra partita?
Non può essere della partita perché rappresenta la degenerazione del popolarismo, l’ha tradito.

Il suo collega di partito Gregorio Gitti invita i Popolari a chiarire da che parte stanno. Con Renzi o con Alfano?
Non condivido la valutazione di Gitti. Io non credo che possiamo ricadere ancora nella logica bipartitica visto che siamo nati apposta per scardinarla. Penso piuttosto che la scelta vada fatta tra populisti e responsabili. Tra Renzi e Berlusconi, direi subito Renzi perché fa parte di un partito moderato. Ma al contempo, rispetto al premier, mi sento rappresentante di qualcosa di diverso: lui è un socialdemocratico, io sono e resto un popolare.

Si candiderà alle Europee?
Alcuni popolari stanno riflettendo sul candidarsi lo stesso nella lista unica Ncd-Udc. Io personalmente non ne vedo le condizioni.

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