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Telecom, ecco chi ha vinto, chi ha perso e chi ha pareggiato

Giuseppe Recchi presidente. Marco Fossati sconfitto ma non troppo. Vito Gamberale resta all’asciutto. Ecco vincitori e vinti dall’assemblea dei soci di Telecom Italia che si è svolta ieri.

RECCHI PRESIDENTE

Un consiglio di amministrazione targato Telco con Giuseppe Recchi sulla poltrona di presidente. Anche se alla fine si può dire che sia andata secondo le previsioni, non sono mancati i colpi di scena all’assemblea dei soci di Telecom Italia.

(GLI “SGARBI” DI UMBERTO PIZZI A GIUSEPPE RECCHI. TUTTE LE FOTO)

LA MOSSA DI FOSSATI

C’è voluto un dibattito-fiume durato 10 ore per arrivare alla votazione sul bilancio 2013, primo dei 14 punti all’ordine del giorno. La sorpresa è giunta al momento del voto sul rinnovo del consiglio, con Marco Fossati che con il suo 5% si è schierato al fianco di Assogestioni. Per il quotidiano Mf/Milano Finanza, il numero uno di Findim non può essere annoverato tra gli sconfitti della giornata di ieri: “Fossati ha visto realizzate molte delle sue richieste a partire dall’elezione del presidente direttamente in assemblea (fatto che rende la carica più autorevole e l’investitura più trasparente)”. Adesso Telecom, aggiunge il corsivo del quotidiano finanziario, “avrà un cda composto da una maggioranza di consiglieri indipendenti, sempre più orientata alla public company, proprio come auspicava Fossati”.

LA LISTA PIU’ VOTATA

Delle tre liste in gara, la più votata è così stata quella di minoranza presentata dai fondi di investimento che con il 50,28% del capitale sociale sono riusciti a fa entrare in consiglio tutti i loro candidati: Lucia Calvosa, Davide Benello e Francesca Cornelli.

GLI ELETTI DI TELCO

A Telco, votata dal 45,5% dei soci, sono stati dunque assegnati i tre posti destinati alle minoranze: Giuseppe Recchi (poi eletto presidente in una succcesiva votazione), Marco Patuano e Denise Kingsmill. Niente da fare per Marco Fossati, che aveva indicato il numero uno di F2i, Vito Gamberale, al primo posto della sua lista nella speranza di farlo eleggere presidente.

GLI ALTRI NOMI DEL BOARD

Per integrare il board si è così resa necessaria una seconda votazione, questa volta di maggioranza e non di lista. Telco ha  conquistato il 99,99% dei consensi ed e’ riuscita a far eleggere gli altri sette componenti della sua lista: Flavio Cattaneo, Giorgina Gallo, Tarak Ben Ammar, Laura Cioli, Giorgio Valerio, Jean Paul Fitoussi e Luca Marzotto. Il risultato è un board di 13 consiglieri con Recchi che trasloca dalla presidenza dell’Eni a quella di Telecom.

IL MERCATO AZIONISTA DI MAGGIORANZA

E’ questo il succo “politico” dell’assemblea di ieri. Con la convergenza degli investitori istituzionali sui tre candidati indipendenti presentati da Assogestioni, mettendo così Telco in minoranza per la prima volta anche se la scatola finanziaria prima azionista di Telecom è ancora in grado di esprimere la maggioranza del consiglio per mancanza di concorrenti.

L’ANOMALIA TELEFONICA

Con il 15 per cento del capitale di Telecom detenuto da Telefonica, il gruppo spagnolo non è rappresentato nel board per sua scelta (causa il nodo non ancora risolto del Brasile), “ma nemmeno sarà in grado di condizionare operazioni straordinarie che dovessero interessare Telecom perché la quota di cui disporrà fuori da Telco non basterà per costituire una minoranza di blocco nelle assemblee straordinarie”, nota Antonella Olivieri del Sole 24 Ore.

Ecco tutti gli approfondimenti di Formiche.net su Telecom Italia precedenti all’assemblea:

I due fronti che si contendono i vertici di Telecom Italia

Perché sostengo Recchi alla presidenza di Telecom. Parla Carbonara (Frontis Governance)

Che cosa ha in mente Findim di Fossati per Telecom

Ecco come si schierano i piccoli azionisti di Telecom Italia

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