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Così la Germania ha vinto la sfida della globalizzazione

Il vincitore della sfida della globalizzazione? È la Germania. A sostenerlo è la società di consulenza McKinsey, secondo la quale Berlino ne è stata la più grande beneficiaria. Lo scopo di questo studio è illustrare chi possiede le maggior interconnessioni al mondo. La Germania presenta l’indice migliore di tutti i Paesi, superiore anche a quelli di Usa e Cina. L’Italia è ottava.

LA RETE GLOBALE
Lavoro, comunicazione, sviluppo: è attorno a questi tre fattori che la Germania ha costruito il proprio primato, secondo le rilevazioni incrociate realizzate dal McKinsey Global Institute. Ciò ha reso l’economia teutonica non solo ricca, ma capace di penetrare negli altri continenti. Il think tank sostiene che Berlino è stata in grado più di altri di scambiare e comunicare molto più frequentemente con chi si trovava oltre i proprio confini. Inoltre tale scambio crescente l’ha resa solida, soprattutto nei suoi rapporti con l’estero.

GRANDE EFFICIENZA
Come osservato da Peter-Campen sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’analisi di McKinsey si basa sulla convinzione che “flussi globali di merci, capitali, persone e servizi sono i dati alla base di questa prosperità”. Lo studio, intitolato “Flussi globali nell’era digitale”, giunge alla conclusione che un maggiore livello di scambio in tutto il mondo potrebbe generare ulteriore crescita economica globale per una percentuale compresa tra il 15 e il 25 per cento. Gli analisti individuano due punti di forza che modellano lo scambio internazionale: il primo è la crescente ricchezza nei mercati emergenti e il secondo attiene alla diffusione di Internet e delle tecnologie digitali, grazie ai quali potrebbero beneficiarne settori come il commercio e la finanza.

L’ANALISI DI MCKINSEY
Lo studio ha misurato l’interscambio nel periodo 1980-2012, valutando il numero di beni e servizi scambiati in tutto il mondo, quanto denaro è stato ricavato da quei flussi attraverso le frontiere e quante persone hanno deciso di emigrare per cercare fortuna altrove. Ma lo sforzo maggiore dei ricercatori è stato quello di esplorare i dati dei flussi internazionali: la grandezza, il trend di crescita, i luoghi di maggior incremento. La Germania ha presentato risultati migliori anche di Cina e Usa. Un aspetto che ha particolarmente aiutato Berlino è la sua particolare struttura economica. I beni che vengono scambiati attraverso le frontiere sono tecnicamente più elaborati e qualitativamente apprezzati, quindi più redditizi.

LA LEADERSHIP TEDESCA
La Germania deve la propria leadership alla decisione della sua politica di investire in infrastrutture (collegamenti, strade e ferrovie) e istruzione. Per quanto riguarda i flussi di dati, la Germania è al secondo posto: la comunicazione Internet transfrontaliera – chiamare con Skype o e-mail in Paesi stranieri, ad esempio – ha raggiunto un livello superiore alla media. Uno status che si riflette dai flussi di merci, di denaro, della migrazione globale, e soprattutto dai flussi di dati, che sono diventati particolarmente acuti dal giorno in cui la tecnologia Internet e quella digitale ha compiuto il suo passo più lungo. Sul punto si registra il macrodato tedesco: tra il 2005 e il 2012 il traffico Internet intergovernativo è annualmente aumentato di oltre il 50 per cento.

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