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In Turchia il primo carcere al mondo riservato ai gay

Dopo il blocco di Twitter e Youtube, è il turno della comunità gay. Il governo turco ha annunciato l’apertura di un carcere speciale per omosessuali. Il ministro della Giustizia Bekir Bozdag ha confermato l’intenzione di avviare un programma di “protezione per i detenuti”, costruendo celle separate per i reclusi gay e transessuali.

Chi abbia manifestato la propria omosessualità non sarà con gli altri detenuti nelle aree comuni, neanche durante le attività sociali della prigione”, ha detto Bozdag ad un deputato dell’opposizione.

LE REAZIONI
La risposta della comunità gay non si è fatta aspettare. Murat Koylu, portavoce del gruppo in difesa dei diritti omosessuali Kaos GL di Ankara ha detto: “È una pratica propria del Medioevo. Questo tipo di segregazione è semplicemente una penalizzazione. Invece di creare zone pubbliche nelle quali possano convivere persone di qualsiasi orientamento sessuale, il Governo sceglie un’altra volta di emarginare gli omosessuali”. Koylu ha anche denunciato che la segregazione dei gay è già in atto nelle carceri turche.

POLITICA ANTI-GAY
Questo non è il primo tentativo del Governo di Recep Tayyip Erdoğan di approvare una normativa anti-gay nel Paese. L’omosessualità non è un reato penale, ma è sanzionata. A dicembre è stata cancellata la legge che considerava delitto la discriminazione omofobica. Solo gli “uomini malati, con qualche incapacità fisica o tendenza omosessuale” sono assolti del servizio militare. In Turchia, il fatto di dimostrare un atteggiamento “apertamente gay” in pubblico può essere punito con un’infrazione, secondo la legge della moralità pubblica.

OMOFOBIA TURCA
Secondo un sondaggio della World Values Survey, effettuato nel 2013, nove turchi su 10 non vorrebbero avere omosessuali tra i vicini di casa. Uno studio del Pew Research Institute indica inoltre che il 78% dei cittadini in Turchia rifiuta l’omosessualità. Una cifra altissima, ma inferiore a quella di altri Paesi della regione.

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