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Ecco quanto costano i Mondiali di calcio Brasile 2014

Il Brasile vince spesso quando si tratta di calcio e in questi Mondiali è la squadra favorita, come sostiene anche l’agenzia PriceWaterhouseCoopers (PwC). L’euforia della (eventuale) vittoria potrebbe addirittura far dimenticare ai brasiliani quanto sono costati questi Mondiali, dopo che la rabbia per la spesa per organizzare l’evento – ritenuta sproporzionata da alcuni – per organizzare l’evento è in aumento. Un sondaggio di Pew global avverte che il 72% dei brasiliani è insoddisfatto per l’attuale situazione del Paese, mentre nel 2013 la percentuale era del 49%.

MILIARDI IN GIOCO

Il costo reale dei Mondiali di calcio in Brasile è un’incognita. La cifra varia da 13,5 ai 66,1 miliardi di dollari. Un esperto brasiliano di spesa pubblica, Felipe Salto, ha dichiarato alla stampa locale che i costi sono aumentati per il ritardo nella realizzazione delle opere e l’inefficienza nella gestione delle risorse e i tempi di realizzazione. Il monitoraggio include soltanto l’edilizia, ristrutturazione e costruzione di stadi e investimenti per la mobilità urbana.

RISCHIO DI BLACK OUT

Secondo il Portale di Trasparenza del governo brasiliano, sono stati investiti 13,5 miliardi di dollari dei fondi pubblici per l’organizzazione dei Mondiali di calcio. Ma l’Associazione brasiliana di infrastruttura e industria di base (Abdib) – che non è un’ong indipendente ma un ente che lavora con il ministero dello Sport e la Confederazione brasiliana di calcio – sostiene che la cifra sia molto superiore: 48 miliardi di dollari, perché andrebbero sommati anche i finanziamenti per manutenzione, energia elettrica e alla rete di alberghi.

CINQUE VOLTE DI PIÙ 

Inoltre, uno studio di Ernst & Young Terco e Fondazione Getulio Vargas indicava che sarebbero stati necessari 12,6 milioni di dollari. Ma subito i calcoli sono stati rivisti: la cifra bisogna moltiplicarla per cinque.

Solo per evitare black out durante le due settimane dei Mondiali, lo Stato brasiliano ha investito 2,7 miliardi di dollari nel sistema elettrico nazionale.

IL PRECEDENTE PREOCCUPANTE

Già dalla fine del 2013, in un editoriale intitolato “Coppa a qualsiasi costo”, il quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo aveva lanciato l’allarme sulla crisi dei Mondiali nel Paese sudamericano, ricordando la “scandalosa esperienza” dell’organizzazione dei Giochi Panamericani del 2007. In quell’occasione il Brasile spese 10 volte quello che aveva previsto. Folha avvertiva, citando un pubblico ministero federale, che i ritardi potessero “far esplodere i costi dei Mondiali, aumentando i rischi di corruzione”. Il tempo sembra averle dato ragione.

DISTRIBUZIONE DELLE RICCHEZZE

Oltre a rimuovere qualche legge scomoda, per soddisfare le aspettative della Fifa il governo di Dilma Rousseff si è impegnata a costruire dodici stadi di calcio e rendere perfettamente funzionali tredici aeroporti. L’idea era coprire più punti possibili del territorio brasiliano per fare una distribuzione equa dei profitti economici che i Mondiali portano con sé. Tuttavia, un esperimento simile è stato messo in atto in Sudafrica e la popolazione non è risultata contenta. Invece di guadagnare 600 milioni di dollari, come preventivato, il Sudafrica ha perso 2,3 miliardi.

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