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Spot Rai Brasile 2014, ecco le altre multe per l’uso del Cristo Redentore

È vero che il Cristo Redentore di Rio de Janeiro è un simbolo della città brasiliana e nel 2007 è stata scelta come una delle meraviglie del mondo. Ma basta fare un veloce giro su internet per sapere che l’uso dell’immagine non è libero. A controllarne l’uso è l’Arcidiocesi di Rio e la Chiesa brasiliana.

LO SPOT DELLA RAI

Questo piccolo particolare è sfuggito ai creativi della pubblicità sui Mondiali di calcio Brasile 2014 della Rai. Uno spot di poco meno di 30 secondi che costerà più di 7 milioni di euro di multa all’azienda di Viale Mazzini. La pubblicità – rimossa ma ancora presente su Youtube – mostra una serie di bambini delle favelas brasiliane che giocano a calcio. In chiusura, il Cristo redentore vestito con la maglia degli azzurri numero 10.

DIRITTI D’AUTORE

Per l’uso “irriverente e illecito” dell’immagine più grande di Cristo al mondo, l’Arcidiocesi di Rio ha chiesto alla Rai un risarcimento: circa 7 milioni di euro. La notizia è stata confermata dal quotidiano brasiliano OGlobo, che ricorda che l’Arcidiocesi “è il titolare esclusivo del diritto d’autore, morale e diritti materiali del monumento”. A fare infuriare i brasiliani – continua OGlobo – sono stati i cliché messi in fila sulla povertà in Brasile.

A maggio Famiglia Cristiana aveva avvertito sull’uso sbagliato dell’immagine del Cristo Redentore.

I PRECEDENTI

Alexandro Maria Tirelli, l’avvocato italiano che ha inviato la notifica alla Rai a nome di Rodrigo Grazioli, avvocato dell’Arcidiocesi, ha spiegato che “un marchio mondiale di articoli sportivi ha proposto di pagare all’Arcidiocesi 700mila euro per mettere Cristo Redentore nelle loro camice. E la richiesta è stata rifiutata”.

La Rai non è l’unica a essere finita nel mirino dell’Arcidiocesi. La casa di scommesse britannica Landbroke è stata anche accusata per avere vestito il Cristo Redentore con una camicia di calcio. Anche l’Abc e Warner Bros avevano usato l’immagine del Cristo Redentore in un remake di “V” e sono stati multati. A denunciare alla Columbia Pictures per avere distrutto la statua nel film “2012”, invece, è stata la Chiesa cattolica brasiliana.

Stessa fine per un’azienda di pneumatici che aveva osato a sostituire il Cristo Redentore con Ronaldo (quando giocava per l’Inter). Tutti precedenti sfuggiti ai creativi della Rai.

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