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Raffaele Fitto è a un bivio

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi, direttore di Italia Oggi

Di fronte a un centrosinistra che (uscito dalla lunga glaciazione che lo ha troppo a lungo assiderato nel suo, spesso impresentabile, passato) si sta riorganizzando sotto la spinta tumultuosa di Matteo Renzi, il centrodestra (che pure, da sempre, avrebbe la maggioranza nel paese) si sta frantumando in una miriade di rivoli senza consistenza e, per il momento, anche senza futuro.

Al centrodestra manca il leader federatore che, nel frattempo, e con conseguenti successi elettorali, è stato trovato dal Pd (Renzi), dalla Lega Nord (Matteo Salvini), dal M5S (Beppe Grillo). Il leader federatore, il centrodestra ce lo ha avuto. Era Silvio Berlusconi che adesso invece, dopo vent’anni di governo, rappresenta il decisivo ostacolo per la riorganizzazione del centrodestra. Berlusconi infatti è troppo debole per riuscire a connotarsi ancora come l’indiscutibile punto di riferimento di quest’area ma, nello stesso tempo, è troppo forte tanto da riuscire a impedire l’emergere di nuove figure politiche o la frantumazione del centrodestra.

Essendo Berlusconi a capo di un partito di plastica, Forza Italia, dove tutto il potere è in mano all’azionista di larga maggioranza (anzi, si potrebbe dire, all’azionista totalitario) cioè a lui stesso, non sono previsti meccanismi di possibile sostituzione del capo. E quindi anche chi, come Raffaele Fitto, nelle ultime elezioni europee ha preso ben 284 mila voti e quindi gode di un vastissimo sostegno popolare) e ha solo 43 anni (l’età ideale per realizzare un ricambio generazionale), è costretto a restare a bagnomaria. Perchè così vuole il capo. E lui non può farci niente. Infatti ha, di fronte a sé, due sole possibilità: o china il capo e si rassegna a un ruolo di deferente subalterno, oppure sbatte la porta e fa la fine di Alfano.

Che la situazione in Fi sia anomala (sempre in base all’assenza di regole di democrazia interna, per la definizione dei programmi e degli assetti del partito) basti pensare che oggi conta di più, in Fi, la signora Francesca Pascale, persona degnissima, non lo neghiamo, ma che, come titolo politico, ha solo quello di essere diventata la fidanzata del capo. Il centrodestra continuerà a inabissarsi fino a che B. non lascerà la barra del comando.

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