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Ecco perché Vladimir Putin riceve Federica Mogherini al Cremlino

L’Italia si mantiene in prima fila in materia di mediazione. Questa volta a favorire il dialogo tra Russia e Ucraina è il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, atteso oggi al Cremlino. Il capo della Farnesina è il primo politico occidentale di alto livello ricevuto dal presidente Vladimir Putin a Mosca dopo la crisi in Ucraina. A maggio del 2014 è stato ricevuto il presidente di turno dell’Osce, Didier Burkhalter. L’appuntamento con Putin è previsto alle 17, mentre stamattina Mogherini ha incontrato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.

GLI APPUNTI DEL MINISTRO

Nel suo blog Mogherini ha spiegato alcune riflessioni dopo la visita in Ucraina del 7 e 8 luglio: “In Ucraina va aperta una ‘fase nuova’, ma la partita iniziale si gioca sul terreno del cessate il fuoco bilaterale, del disarmo delle fazioni e del controllo delle frontiere: per l’Unione europea il punto di inizio di una via d’uscita alla crisi ucraina è questo, e la mia visita a Kiev è stata l’occasione per ribadirlo personalmente in qualità di Ministro degli Esteri dell’Italia, paese che ha la presidenza attuale dei Ventotto”.

DOSSIER KIEV

Nel corso dell’incontro con Heidi Tagliavini, inviato dell’Osce, Mogherini ha esaminato il quadro del conflitto e le prospettive realistiche di una soluzione pacifica: “L’Osce, presieduta oggi dalla Svizzera, è lo strumento al momento forse più flessibile, in grado di parlare con tutti i protagonisti del conflitto, in particolare con le milizie separatiste, e di trovare il filo in grado di ricucire la lacerazione tra parti che non si fidano più reciprocamente”.

TEMI DI CONVERSAZIONE

Secondo il ministro, sul piatto del negoziato politico Kiev potrebbe offrire una proposta di decentramento amministrativo più convincente di quella già contenuta nel piano di pace presentato di recente dal presidente Petro Poroshenko. Tutte questioni necessarie per l’annuncio di una tregua e che Mogherini riferirà a Putin durante l’incontro a Mosca.

SILENZIO STRATEGICO

Attorno alla posizione di Putin, invece, c’è mistero. Il Financial Times oggi sostiene che mentre per alcuni l’atteggiamento più morbido del presidente russo “può essere interpretato come un ritiro nello scontro tra Russia e Kiev e gli alleati occidentali sul destino dell’Ucraina”, altri pensano che si tratti soltanto di un cambio tattico.

Per Dmitry Trenin, direttore del think-tank Carnegie di Mosca, la strategia di Putin gira attorno a tre obiettivi: mantenere l’Ucraina fuori dalla Nato, proteggere lo status della lingua russa in Ucraina e mantenere i vincoli economici con importanti aziende ucraine. “Il presidente Putin è un maestro della tattica e frequentemente fa una pausa durante una crisi politica prima di fare un grande annuncio; una strategia che ha messo in atto nelle più catastrofiche situazioni, dal disastro con il sottomarino Kursk 2000 alla crisi in Ucraina”, ha detto Trenin.

CANDIDATA UNICA

Con l’appuntamento al Cremlino la diplomazia italiana sta incassando un importante riconoscimento del suo ruolo di mediazione e di leadership europea come presidente di turno del semestre Ue. Una mossa utile per Mogherini, unico candidato fino ad ora per l’incarico di Alto rappresentante della politica estera europea.

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