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Primarie e referendum, qualcosa si muove (tardi) nel centrodestra

Lo scombiccherato centrodestra dà segni di vita? Così pare, se ci si concentra su un paio di questioni.

E non stiamo parlando della Leopolda Blu che, da un lato, entusiasma sempre più persone slegate dai vertici nazionali e periferici degli attuali partiti e, dall’altro, viene vista o con sufficienza o con sarcasmo dall’establishment. No, questa volta ci concentriamo su altri fatti.

Come l’improvvisa passione per le primarie di coalizione che sembra pervadere i vertici dei movimenti che anelano di fatto alla ricostituzione di una rinnovata Casa delle libertà. L’idea di Giorgia Meloni dei Fratelli d’Italia ha raccolto ieri consensi di molti esponenti di altri partiti, da Forza Italia al Nuovo Centrodestra. Meglio tardi che mai, si direbbe. Così come il tour finto rottamatorio di Alessandro Cattaneo che, come ha spiegato a Fabrizia Argano di Formiche.net, comunque cerca di risollevare umori e passioni di una base frastornata e tenta di forgiare o valorizzare una nuova classe dirigente in Forza Italia. Non siamo nel solco della Leopolda Blu ma prima o poi ci si arriverà per scongiurare il disastro.

L’altro fatto degno di menzione si basa su una notizia, o meglio solo un’indiscrezione. Finalmente alcuni leader del centrodestra si stanno rendendo conto di una scelta bizzarra: professarsi a parole contro l’austerità e fare nulla per trasformare le parole in atti. Così fino a qualche ora fa tutti i movimenti e i partiti di centro o di centrodestra stavano beatamente snobbando i 4 quesiti referendari depositati da un comitato promotore di 16 prof e non solo prof che chiedono di abolire leggi nazionali che recepiscono i nefasti dettami dell’austerità stabiliti dal Fiscal Compact. E questo mentre è iniziata il 3 luglio la raccolta delle firme per chiedere il referendum abrogativo; iniziativa subito sostenuta dalla minoranza del Pd, da Sel e dalla Cgil, com’è stato notato criticamente da Formiche.net che si è interrogato sulle contraddizioni dei moderati.

Abbiamo scritto “fino a qualche ora fa” perché c’è una novità: i più alti livelli di Forza Italia hanno deciso di sponsorizzare l’operazione referendaria. Nulla è stato ancora deciso, né formalizzato e neppure annunciato. Ma l’intenzione è maturata. Forse, con tutta probabilità, il merito è di un commento pubblicato sul Giornale a firma dell’economista Gustavo Piga, coordinatore-responsabile del comitato promotore dei referendum, che ha cercato di svegliare il centrodestra dal torpore referendario.

Alla prossima puntata della saga referendaria e del tormentone leopoldino.

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