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Boeing Malaysia Airlines e sanzioni alla Russia, chi è stato penalizzato di più in Borsa

Mai del tutto sopita, la geopolitica riprende prepotentemente il centro della scena.

La notizia di nuove sanzioni US alla Russia ha imposto un mood più opaco ai mercati, immediatamente percepibile nella seduta asiatica.

L’azione di Washington, che colpisce per la prima volta aziende attive nei settori difesa, energia e credito, intende punire il supporto, da parte di Mosca, ai ribelli filo russi che si oppongono alle truppe ucraine nell’est dell’area, supporto riportato da numerosi media e documentato anche da un report del US State Department. Le misure non impediscono il business con le aziende colpite, ma impediscono alle stesse di accedere al funding in $ sia a titolo di equity che di debito, oltre i 3 mesi. La reazione di Mosca non si è fatta attendere, con Putin che ha dichiarato che l’azione si risolverà in un boomerang, portando le relazioni US-Russia in un vicolo cieco.

Dal punto di vista economico le sanzioni dovrebbero comportare un significativo rialzo del costo del capitale per le aziende coinvolte, visto che gli investitori US rappresentano una parte rilevante del funding. In questa fase è difficile valutare eventuali rappresaglie russe, ma alcuni ipotizzano un trasferimento di asset russi da $ a € (non a caso il fixed income europeo ha ben figurato oggi) controbilanciato da una maggior risk adversion nell’area EU, che più deve temere l’impatto della crisi, vista la vicinanza e dipendenza energetica.

Una prosecuzione degli scontri nell’area, e del supporto russo ai ribelli, aumenta la possibilità di estensione a “level 3” delle sanzioni (“serie conseguenze per le relazioni in un ampia gamma di settori economici”), un eventualità già minacciata da Obama. Difficile ipotizzare la reazione russa a quest’escalation, ma un azione militare nell’area non sarebbe da escludere, in particolare se gli scontri si intensificano. Si tratta di un ipotesi estrema e secondo gli ultimi sondaggi, poco gradita al pubblico russo, ma ulteriori affronti da parte dell’ovest o vittime sul suolo ucraino potrebbero renderla appetibile per Putin.

Le news hanno consentito un recupero di mercati all’apertura di Wall Street, con gli indici brevemente in parità dopo che i future avevano trascorso in rosso la mattina.
Successivamente la notizia di un disastro aereo ai confini tra Ucraina e Russia (zona di combattimenti tra ribelli e truppe ucraine), con relativi scambi di accuse ha impattato pesantemente sul sentiment, conducendo ad una chiusura europea significativamente negativa.

Dovesse il disastro avere un collegamento col conflitto, si tratterebbe, oltre che di una tragedia, di un evento eventualmente in grado di alimentare l’escalation ipotizzata sopra.

Giuseppe Sersale è Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.

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