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F-35, il Pentagono promuove Finmeccanica

Giunge direttamente dal Pentagono un apprezzamento per il lavoro svolto da Finmeccanica in uno dei programmi più importanti per il settore della Difesa, quello riguardante l’F-35.

Una delegazione del ministero della Difesa statunitense guidata dall’Undersecretary for Acquisition, Technology and Logistics, Frank Kendall (nella foto), ha visitato oggi lo stabilimento di Alenia Aermacchi presso la base dell’Aeronautica Militare a Cameri, in provincia di Novara.

Il sito è dedicato all’assemblaggio di componenti alari nell’ambito del programma F-35 Joint Strike Fighter, il caccia di V generazione di Lockheed Martin.

In questa occasione l’esponente del Pentagono, sottolinea Finmeccanica in una nota, “ha espresso soddisfazione per gli elevati standard tecnologici delle lavorazioni, gli alti livelli qualitativi delle produzioni e il rispetto dei tempi di consegna previsti”.

CHI C’ERA

Kendall, prosegue Piazza Monte Grappa, è stato accolto dal segretario generale della Difesa, Enzo Stefanini, dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Pasquale Preziosa, dal CEO della società Usa, Marillyn Hewson, e dall’amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, Mauro Moretti.

LE PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI

Secondo report indipendenti come quello realizzato da PricewaterhouseCoopers, il programma F-35 potrebbe garantire, a regime, in Italia un’occupazione pari a circa 1.500 addetti diretti.
Includendo l’indotto, l’ammontare della forza lavoro nazionale potrebbe raggiungere nello stesso arco di tempo, un totale di 6.500 unità.

Alenia Aermacchi – a capo di un pool di 25 società italiane tra le quali anche altre aziende di Piazza Monte Grappa come Selex ES e OTO Melara – prevede di costruire circa 800 complessi alari.

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