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Il conflitto tra Israele e Hamas ai tempi di Twitter

Accuse, smentite, esultanze, cinguettii di gloria e una cronaca, quasi in tempo reale. È la guerra tra Israele e Hamas ai tempi di Twitter raccontata dal blog e dal profilo ufficiale delle Forze di Difesa Israeliane (ISD).

Ben equipaggiate delle più avanzate tecnologie le forze armate israeliane portano avanti fin dal lancio dell’operazione “Margine di Protezione” partita l’8 luglio, la loro propaganda virtuale fatta di continui aggiornamenti sulle operazioni militari, foto che testimoniano morti, feriti e distruzione, video e accurate infografiche.

GLI STRUMENTI

La comunicazione dell’Idf corre a doppio filo dal blog ufficiale idfblog.com al profilo twitter @IDFSpokesperson. Ma l’IDF è attivo su diverse piattaforme, tra cui il sito di photo-sharing Flickr. Su Twitter dal 2009, l’Idf conta oggi 315.000 follower, 12.200 tweet e 1529 foto e video. Tra un tweet e l’altro spesso non intercorre neanche l’arco di un minuto.

L’APPLICAZIONE
Per aumentare l’empatia con gli utenti del blog l’Idf ha anche creato un’applicazione in cui chiede di immaginare una ipotetica Hamas nel proprio paese, che spara razzi e colpisce le abitazioni. L’app inoltre offre una serie di mappe in cui la Striscia di Gaza viene sovrapposta su altri paesi, in modo da fornire un’idea delle minacce alla sicurezza che Israele deve affrontare.

Idf

I VANTAGGI
Philip Howard, docente di comunicazione alla Central European University e alla University of Washington, ha affermato alla BBC che sia Hamas che Israele sono coscienti di avere un vasto seguito sui social network: “La parte strategicamente più importante di chi li segue sono i giornalisti che si affidano ai loro resoconti. Sanno bene che un tweet ben piazzato può contribuire facilmente alla sua diffusione”. Ma per l’Indipendent i social media, in particolare nel trattamento del Medio Oriente, sono diventati un campo minato di propaganda e disinformazione. Il report mostra come alcune delle immagini pubblicate con l’hashtag #gazaunderattack siano in realtà riciclate da vecchi conflitti del 2007.

ALCUNI ESEMPI

Sui social network l’Idf tiene costantemente aggiornato il numero dei razzi lanciati e oppone le diverse strategie utilizzate da Israele e Hamas:

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 In un video, poi scomparso dalla rete, l’Idf ha inoltre mostrato il laborioso processo che sta dietro l’individuazione degli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza:  “A differenza delle organizzazioni terroristiche che aprono il fuoco in modo indiscriminato sui civili innocenti, l’IDF segue una lunga procedura per scegliere i propri obiettivi”, si sente nel video.

Tra le testimonianze documentate dalle forze armate israeliane sono apparse poi le immagini delle armi “dei terroristi di Hamas usate nel massacro dei civili israeliani”.

 

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Secondo l’Idf Hamas starebbe inoltre usando asini kamikaze contro i soldati israeliani, notizia che ha sollevato molte polemiche in Rete:

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