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Per i Popolari è la volta buona?

Siamo, almeno lo spero, alla vigilia di un fatto politico e culturale rilevante per il nostro Paese: l’avvio di una riaggregazione delle forze sin qui sparse della vasta e articolata galassia ex democristiana e popolare.

Gli sforzi congiunti che da anni stiamo conducendo insieme all’amico Gianni Fontana e alla nostra associazione “Democrazia Cristiana”, dopo i tentativi di affossare quanto avevamo faticosamente tentato di realizzare con lo svolgimento del XIX Congresso nazionale della DC ( Novembre 2012) per dare pratica attuazione politica alla sentenza della Cassazione n. 25999 del 23.12.2010 ( “la DC non è mai stata giuridicamente sciolta”), dopo i recenti pronunciamenti del Consiglio nazionale del CDU di Mario Tassone e il documento unitario dei partiti che si rifanno ai valori del popolarismo, NDC, UDC e Popolari per l’Italia, sembrano trovare finalmente una positiva conclusione.

La nostra associazione con ripetuti interventi ha offerto al confronto diversi contributi politico programmatici: dai documenti elaborati nella tre giorni all’abbazia primaziale di Sant’Anselmo a Roma (3-4-5 Gennaio 2014) , a quelli per il patto federativo e alla proposta di codice etico, premessa indispensabile per qualsivoglia formazione, specie per quella che intenda ispirarsi ai valori dell’umanesimo cristiano.

Da parte mia, da qualche tempo vado sostenendo l’opportunità di assumere alla base delle nostre riflessioni le undici proposte dell’”Appello politico agli italiani”, contenute nel saggio “ Un Paese smarrito e la speranza di un Popolo” edito da Cantagalli, per conto dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa.

Ottimi i ripetuti interventi dell’amico Publio Fiori per conto del gruppo di Rinascita Popolare con chiare indicazioni programmatiche in linea con il pensiero cristiano sociale.

Documenti interessanti sono pure pervenuti dall’amico Mario Tassone e appassionante quanto da mesi l’amico Mario Mauro, leader dei Popolari per l’Italia, va sostenendo al fine di “ripensare il campo popolare”.

Anche Cesa, con il suo appello per occupare lo spazio dei moderati, ha offerto un contributo positivo per l’avvio di un dialogo proficuo.

Non si contano, peraltro, gli inviti, sin qui, ahimè, inascoltati, che Gianni Fontana ha rivolto agli amici dell’area popolare per dar vita ad un patto federativo. Ultimi, ma assai importanti, i due documenti del Consiglio Nazionale del CDU ( 29 Luglio 2014) e quello unitario dei gruppi parlamentari del NCD, dell’UDC e dei Popolari per l’Italia.

Tassone con gli amici del CDU hanno concluso il loro consiglio nazionale del 29 luglio con una chiara indicazione: “ Sul piano politico il Consiglio Nazionale del CDU valuta positivamente le iniziative venute in giugno e di recente da forze politiche e movimenti dell’area di centro, per la creazione di una piattaforma comune a tutte le numerose componenti esistenti o di cantieri per la creazione di un’area riformatrice

Permane una certa difficoltà a rinunciare alla vecchia casa quando si afferma:” Il CDU ritiene che la piattaforma invocata potrà realizzarsi solo se si verificheranno le compatibilità tra le componenti, senza pretendere l’estinzione delle stesse; inoltre la piattaforma non potrà includere le forze politiche che non condividono l’impostazione politico-programmatica, che siano contrarie per principio all’Unione Europea o che siano contrarie al sentimento comune di solidarietà espresso dalla stragrande maggioranza dei popoli.” Resta, infine, la volontà di porsi come catalizzatore del mai abbandonato tentativo di ripresa politica della mai defunta giuridicamente Democrazia Cristiana.

Avendo inseguito tale progetto dal 2007, viste le esperienze vissute sin qui con una magistratura ondivaga nelle sue decisioni, credo che sarebbe molto meglio dedicare le nostre energie nella ricerca del nuovo su cui innestare quanto di meglio possiamo concorrere a consegnare della tradizione democratico cristiana. Seguo, tuttavia , con interesse e partecipazione gli sforzi che vari amici stanno compiendo per tentare di ricomporre ciò che sciaguratamente distruggemmo con Martinazzoli e sulle cui spoglie fecero scempio molti sciacalli, alcuni dei quali ancora vergognosamente in circolazione.

Condivisibili i paletti indicati dagli amici del CDU, meno opportuno quel richiamo alla sopravvivenza delle antiche componenti. Meglio, molto meglio, incontrarsi per ricercare gli elementi comuni e condivisi, abbandonare le piccole e confortevoli chiesette, alcune delle quali per lo più di tipo personale e ripartire per un nuovo inizio.
Molto netta la volontà espressa nel comunicato congiunto dei gruppi parlamentari del NCD, UDC e Popolari x l’Italia.

Impegnati a costruire un gruppo parlamentare unico, anche per aumentare il potere contrattuale, in realtà assai limitato, nel sostegno al governo Renzi, è condivisa la consapevolezza che, superata con difficoltà la soglia del 4% alle europee, restando fermi nelle attuali divisioni, non c’è più prospettiva. Netta è, altresì, la consapevolezza che non è sufficiente la semplice sommatoria del tre partiti, così come la volontà di aprirsi ad altre realtà presenti sul territorio e che, in larga parte, hanno alimentato la grande area dell’astensionismo elettorale.

Si legge, infatti, nella parte conclusiva del manifesto: “Lasciandoci alle spalle le vecchie appartenenze, iniziamo dalla costituzione del Comitato Promotore di un soggetto politico nuovo e unitario, costruito dal basso. Questo appello è rivolto alle forze politiche, ai movimenti e alle associazioni che si riconoscono in questa iniziativa. Ed è rivolto altresì ai parlamentari, affinché nell’ambito del percorso costituente del nuovo partito diano vita a gruppi che esprimano democraticamente la propria leadership e che traducano in azione parlamentare il movimento e la speranza che avremo saputo mettere in moto nella società“.

Siamo sulla stessa lunghezza d’onda per cui chiediamo ai diversi responsabili dei diversi gruppi di convocare a Roma. subito dopo ferragosto, un incontro per discutere delle coordinate essenziali attorno alle quali organizzare la nuova Camaldoli dei popolari italiani, cattolici e laici ispirati ai valori dell’umanesimo cristiano. E chissà che questa volta non sia la volta buona.

Ettore Bonalberti
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net

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