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Se Cossiga sapesse di Zanda…

Ho sempre avuto e continuo ad avere, nonostante tutto, grande stima per l’amico Luigi Zanda, conosciuto ai tempi in cui Cossiga lo sponsorizzò quale primo presidente del Consorzio Venezia Nuova, ente assurto, ahimè, drammaticamente, agli onore della cronaca degli ultimi mesi.

Sentirlo, però, difendere la norma costituzionale in materia di voto palese, paventando ciò che è poi accaduto oggi, con il voto segreto (messa in minoranza del governo Renzi sull’emendamento leghista in materia di competenza del Senato sui temi etici) fa un po’ sorridere, considerando che egli é a capo di un partito di nominati che, come tutti quelli rappresentanti in Parlamento, sono stati dichiarati palesemente “illegittimi” dalla Corte Costituzionale e dalla Suprema Corte di Cassazione, che, con l’appoggio del vituperato Cavaliere (estromesso con voto determinante del PD dallo stesso Senato), si accinge a votare un combinato disposto,riforma del senato e Italicum, che è peggio di quanto Mussolini seppe escogitare con la famigerata Legge Acerbo.

Altro che la “legge truffa” di cui propagandarono con successo i comunisti contro De Gasperi nel 1953; qui siamo a una “legge super truffa” che non può e non deve passare.

Povero Cossiga se sapesse che uno dei suoi allievi prediletti, figlio dell’indimenticabile capo della polizia, Zanda Loi, finito tra le braccia degli ex, post e neo comunisti, si è ridotto a fare, lui che intelligente lo é, da servitore sciocco del ritrovato “Stenterello” fiorentino.

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