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Padoan strattona Draghi ma nessuno lo bacchetta

Tranquilli, nessuno questa volta si straccerà le vesti per le critiche alla Bce. Nessuno griderà alla violata indipendenza dell’Istituto di Francoforte. Nessuno stimmatizzerà la lesa maestà nei confronti di Mario Draghi.

Perché un conto è se le critiche fossero arrivate da un esponente di centrodestra (ovviamente buzzurro e irrispettoso del galateo istituzionale, secondo la maggioritaria vulgata mediatica), un altro conto è se i rilievi giungono da un economista per anni all’Ocse che ora è ministro dell’Economia del governo Renzi.

Eppure le parole di Piercarlo Padoan dette ieri alla Bbc sono difficilmente equivocabili, anche se Huffington Post stamattina titolava così: “Padoan si consegna a Draghi”. Una interpretazione più plausibile sembra quella del giornalista dell’Ansa, Corrado Chiominto, che su Twitter ha notato una certa guerricciola in atto contro Mario Draghi.

In effetti ieri sul Corriere della Sera due degli epigoni della corrente “nessuno strattoni la Bce che è e deve esser indipendente e autonoma” – ovvero Francesco Giavazzi e Alberto Alesina – hanno un po’ strattonato la Bce chiedendo di favorire i finanziamenti alle banche e dunque alle imprese.

Oggi Federico Fubini su Repubblica rimarca come Draghi sia di fatto ingabbiato dalla Bundesbank che condanna l’Europa alla deflazione non rispettando la stabilità dei prezzi, cioè una inflazione al 2%. Proprio la tesi sostenuta ieri in una intervista alla BBC dal ministro Padoan. La Bce – ha detto il titolare del dicastero dell’Economia – “dovrà essere coerente nel portare l’inflazione nuovamente vicina al 2% che è una cifra ragionevole ma molto lontana dai livelli attuali”. Frase che ha indotto il Corriere della Sera a titolare in prima pagina così: “La Bce faccia la sua parte”.

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