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Che cosa pensa Papa Francesco della guerra?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Papa Francesco è di certo una persona straordinaria. Tuttavia, talune recenti dichiarazioni lasciano alquanto perplessi. Mi sembra che esista un’evidente discrasia fra la sua lettera a Putin, volta a evitare l’intervento americano a sostegno dei sunniti siriani – in pratica a favore di Asher al-Assad, protettore dei cristiani della Siria – e le affermazioni sul fermare aggressione e stragi senza bombardare. Purtroppo, per far la guerra basta esser uno che voglia farla. Per far la pace, bisogna essere in due. Se uno non la vuole fare, non bastano né preghiere né giaculatorie.

LA DOTTRINA DELLA GUERRA GIUSTA

La dottrina cristiana ne è stata consapevole. L’eccezione è stata il Consiglio Vaticano II, che ha nettamente seguito l’approccio profetico a quello realista tradizionale, della guerra giusta. Un ritorno al passato era già avvenuto con la lettera inviata da Giovanni Paolo II alla Sessione Speciale sulla Pace dell’Assemblea Generale dell’ONU, nel giugno 1982. Ma il ritorno alla dottrina agostiniano-tomistica della guerra giusta è avvenuto nel 1985 con il Catechismo della Chiesa Cattolica. Esso riprende alla lettera i concetti della dottrina tradizionale della Chiesa, anche se omette tra i requisiti perché una guerra possa essere considerata giusta il fatto che venga dichiarata da un’autorità legittima. Comunque, come sempre avvenuto nel passato, la guerra rientra nella categoria teologica della “Carità”. Solo nel secolo XVI, in occasione della colonizzazione e cristianizzazione degli Indi, era transitata in quella della “Giustizia”.

IL MUTAMENTO DI BERGOGLIO

A parer mio, il mutamento di logica di Papa Francesco, meriterebbe una precisazione. In assenza di essa, molti penseranno che sia preoccupato solo dei massacri dei cristiani siriani e iracheni e non dei sunniti siriani. Sarebbe accusato d’ipocrisia. Certamente non lo merita. Per quanto gli Stati Uniti e il consumistico Occidente possano essergli antipatici, una riaffermazione della dottrina tradizionale della Chiesa potrebbe essergli utile. La guerra esiste, come esiste il peccato originale. Non si può trattare l’una, senza tener conto dell’altro. Padre O’Brian della Compagnia di Gesù, professore di etica alla Georgetown University e padre Joblin della Gregoriana, potrebbero suggerirgli come uscire dall’impiccio. Tutti i credenti ne sarebbero felici.

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