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Perché Hillary Clinton piccona Obama. Le opinioni degli analisti americani

Le picconate di Hillary Clinton a Obama nascondono la rincorsa già iniziata alla corsa per la Casa Bianca del 2016? Ecco una panoramica di analisi e commenti apparsi sulla stampa statunitense.

ATTACCO
Nell’intervista con The Atlantic Hillary Clinton ha assestato alcuni colpi, precisi e pungenti, alla politica estera del presidente Obama. Clinton ha detto che “non deve fare cose stupide,” un commento che ha innescato una tempesta fra democratici liberali che hanno rivisto il vecchio Clinton, il politico che avevano tanto osteggiato nel 2008.

COMBATTIVO
Secondo Julian Zelizer, professore di storia e affari pubblici alla Princeton University, autore del libro di prossima uscita, “L’urgenza di Fierce Ora: Lyndon Johnson, il Congresso e la battaglia per la Great Society“, Hillary giocherà la carta della combattività. Ovvero portare a suo favore l’argomento che lei potrà essere un combattente partigiano feroce e aggressivo, in modo particolare dopo otto anni in cui sono molti i democratici a pensare che il presidente Obama non sia stato sufficientemente combattivo, in patria e all’estero.

CNN
Parlando alla Cnn, Zelizer osserva che se Clinton è sul serio intenzionata a porre come basilare anche la questione della disuguaglianza, così come lasciato intendere nel discorso alla New America Foundation, ecco che “il suo approccio al problema potrebbe offuscare le divisioni tra lei e alcuni dei suoi critici” e potrebbe “continuare ad utilizzare questo tema per evidenziare il fatto che sinistra e centro hanno molto più in comune di quanto i loro battibecchi suggeriscano, soprattutto in contrasto con l’agenda repubblicana”.

SEGRETARIO DI STATO
Durante il suo mandato come Segretario di Stato, dal di dentro, ha sostenuto costantemente in tandem con il Segretario della Difesa Robert Gates, politiche universalmente più aggressive rispetto a quelle che il presidente Obama sembrava favorire. Ha sostenuto l’escalation 2009 della guerra in Afghanistan, ha appoggiato un maggiore aiuto militare ai ribelli in Siria, ed è stata la principale sostenitrice dell’amministrazione Usa per un cambio di regime forzato in Libia. Più di recente, come riportato dal blog di Bob Dreyfuss, ha dissentito dalla Casa Bianca sull’Iran.

SFIDA
Secondo Bob Dreyfuss (The Nation) con quell’intervista “è stato gettato un guanto di sfida apertamente per ridicolizzare il cauto approccio di Obama”. Non volendo correre il rischio di essere aggirata “a destra” dai falchi “il mondo-Clinton ha preso la fatale decisione di passare all’offensiva”.

ATTENZIONE
Clinton avrebbe già polarizzato l’attenzione dei commentatori liberal impegnati a offrire aspre critiche delle sue bordate anti-Obama, mentre i conservatori sono entrambi convinti che non andrà lontano. Il New York Times ha dato conto di un “lento movimento di Clinton che ha accelerato la rottura con Obama”.

INTERVENTISTA
Bill Scher, dalle colonne di Politico, osserva che il 2016 potrebbe essere caratterizzato da un insolitamente grande dibattito bipartisan sulla politica estera, con Clinton interventista a scontrarsi con l’ala pacifista del suo partito, mentre dall’altro lato l’isolato senatore Rand Paul. In qualche modo, la discussione ricorda quello che si è verificato in ciascuna parte tre quarti di secolo fa, prima della seconda guerra mondiale.

SUITE REPUBBLICANA
Ufficialmente non è ancora candidata, ma l’ex Segretario di Stato è già ben organizzata quanto a viaggi e spostamenti “presidenziali”. Il New York Post ha riferito che la signora Clinton ha viaggiato da e per alcuni dei migliori alberghi del mondo in un jet privato Gulfstream G450 del valore di 39 milioni di dollari per vari impegni che producono il suo reddito da 250mila dollari. “Si sta comportando in modo molto presidenziale nel corso di questi tour”.

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