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Ecco come la Cina vuole sfidare Microsoft, Apple e Google

Grazie all’autorizzazione del Gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Davide Fumagalli apparso su Milano Finanza, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

In perfetto stile orientale, la risposta allo scandalo delle intercettazioni delle agenzie governative statunitensi è stata meditata quanto efficace. Come ha riportato l’agenzia di stampa Xinhua, infatti, il governo cinese sta lavorando alla definizione di un proprio sistema operativo per computer, scritto a livello di codice da programmatori sotto il controllo delle autorità. Il nuovo software, che potrebbe debuttare già a ottobre, avrebbe quindi la certezza di non contenere backdoor, ovvero accessi non autorizzati e segreti inseriti dai programmatori e accessibili senza che gli utenti del software si accorgano dell’operazione.

LE CARATTERISTICHE E LA SFIDA

Una mossa ambiziosa quanto potenzialmente dannosa per le società statunitensi, visto che lo scopo del software è proprio quello di sostituire sistemi operativi commerciali come quelli di Microsoft, Apple e Google. La prima versione del software cinese sarà infatti compatibile con i pc e vedrà Linux, il sistema operativo open source, come modello, pur differenziandosene. Consce del trend irrefrenabile verso l’adozione di dispositivi mobili, le autorità cinesi hanno comunque già in progetto di rilasciare anche una versione del nuovo sistema operativo destinata a smartphone e tablet, in alternativa soprattutto a quelli che attualmente utilizzano il sistema Android di Google, che in Cina raggiunge l’82% del mercato.

LE CRITICHE DI MICROSOFT E APPLE

Una mossa nata quindi con un chiaro intento politico, che rischia però di danneggiare in modo non marginale i colossi Usa come Microsoft e Apple, che non a caso hanno espresso forti critiche alle attività di spionaggio decise dall’amministrazione Obama. Già a maggio le autorità cinesi avevano vietato l’uso di pc basati su Windows 8 in tutte le agenzie e amministrazioni governative, complicando così le prospettive di business per Microsoft in uno dei mercati più promettenti. In Cina, infatti, il sistema operativo Windows XP è ancora largamente utilizzato, ma la fine dell’assistenza sul software, ormai obsoleto, da parte di Microsoft obbliga gli utenti ad adottare un sistema operativo moderno, come appunto Windows 8, per evitare guai e problematiche di sicurezza.

LE CONSEGUENZE

L’adozione massiccia a livello governativo di un sistema operativo proprietario potrebbe però incidere su tutti i principali produttori software, che si troverebbero a dover sviluppare versioni compatibili con il nuovo sistema. Le autorità cinesi, del resto, hanno specificato che il nuovo sistema operativo nascerà già con un negozio digitale per l’acquisto delle applicazioni direttamente dal dispositivo, sia esso un pc, un tablet o uno smartphone, creando così i presupposti per la nascita di un ecosistema software completo e alternativo a quello esistente, in massima parte dominato da società statunitensi. Una scommessa quindi molto ambiziosa, considerato che tradizionalmente le società asiatiche hanno avuto successo con la costruzione di hardware mentre hanno avuto meno fortuna con software e servizi. Senza contare che difficilmente le autorità statunitensi subiranno questa sfida informatica senza reagire con sanzioni più o meno ufficiali a carico delle società cinesi. La guerra dei router con Huawei di qualche mese fa potrebbe essere solo l’inizio.

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