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Cosa dirà Renzi su unioni e adozioni gay

Il premier Matteo Renzi questo pomeriggio alzerà il sipario sui “millegiorni”, il programma di legislatura a lungo termine con cui intende “cambiare verso” all’Italia.

La promessa è quella di scardinare il sistema con un lavoro articolato e sereno condotto “passo dopo passo”, come dal nuovo slogan lanciato dal premier venerdì al termine del Consiglio dei ministri di fine estate che ha varato lo Sblocca-Italia e la riforma della Giustizia (QUI LE FOTO DI RENZI IL GELATAIO FIRMATE DA UMBERTO PIZZI).

Il presidente del consiglio parlerà anche di diritti delle coppie gay visto anche il dibattito sul tema delle adozioni? In attesa di saperlo, ecco come le forze politiche discutono e si dividono su questi temi.

IL DIBATTITO SULLE ADOZIONI

Dopo la decisione del Tribunale dei minori di Roma di riconoscere il diritto di una bimba nata nella relazione tra due donne ad essere adottata dalla madre non biologica il Nuovo centro destra di Angelino Alfano ha alzato un muro contro il diritto di adozione nelle unioni civili omosessuali. Adirato per l’attivismo dei giudici che con questa decisione avrebbero scavalcato il Parlamento, il Ncd ha fatto sapere che “si opporrà a qualsiasi apertura legislativa che preveda adozioni da parte di coppie omosessuali”.

“Un bambino non è un capriccio. No alle adozione per i gay. Difendiamo il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma”, ha tuonato il partito di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) con un manifesto che ha fatto discutere i social per una foto “presa in prestito” da Oliviero Toscani.

Ma per il partito democratico “la destra italiana sui diritti civili è ferma al Medioevo, come confermano le posizioni di Fratelli d’Italia e di esponenti di altre forze politiche”, ha dichiarato Andrea Marcucci (Pd).

Marcucci ha ricordato che la stepchild adoption, ovvero la possibilità di riconoscere il figlio del partner prevista dal disegno di legge della collega Cirinnà che non prevede invece l’adozione tout court, è uno strumento adottato quasi ovunque in Europa: in Germania, in Francia, in Spagna e nel Regno Unito.

IL BALLETTO DI RENZI

In un’intervista rilasciata a fine luglio al quotidiano Avvenire il presidente del Consiglio ha annunciato che i diritti civili fanno parte di un pacchetto delle riforme costituzionali: “Una volta che il Parlamento avrà terminato di votare queste, discuteremo anche su quella che ritengo essere una assoluta e corretta rappresentazione delle civil partnership, sul modello tedesco”, ha detto Renzi al quotidiano della Cei.

Il superamento del ddl Cirinnà annunciato da Renzi in quell’occasione è stato visto da alcuni come un contentino agli alleati del Ncd in vista delle riforme istituzionali e in particolare dell’Italicum.

LA TEMPISTICA

“Si sa già che il minimo comun denominatore che unisce Pd e Ncd riguarda il “modello tedesco” ma l’incognita finora ha riguardato la tempistica: Renzi, nei giorni scorsi ha confidato che presenterà la riforma in autunno” , ha anticipato Fabio Martini su la Stampa.

LE DIVISIONI NEL PD

Approcci diversi, sia dentro la maggioranza che nello stesso Partito Democratico hanno animato il dibattito sulle unioni omosessuali. Sul tavolo un disegno di legge (ddl Cirinnà) che lo stesso Renzi ha annunciato di voler superare, e un progetto di legge alternativo sottoscritto da 32 senatori del Pd e illustrato in un’intervista pubblicata su La Stampa da Stefano Lepri, vicepresidente dei senatori del Pd, che non intende estendere tutti i diritti e doveri dei matrimoni tradizionali all’unione civile tra omosessuali. Ad accomunarli un secco no alle adozioni.

LE OPPOSIZIONI DEL NCD

Parallelamente ai dissapori del Pd si è alimentata la contrarietà degli alleati del Nuovo Centro Destra che hanno ritenuto inaccettabili proposte come quella della Cirinnà che intendano sostanzialmente parificare il matrimonio dell’art. 29 della Costituzione con unioni riguardante persone dello stesso sesso.

Secondo gli esponenti di Ncd, dal disegno di legge dovrebbero scomparire alcuni punti fondamentali relativi all’estensione alle coppie omosessuali di tutti i diritti previsti dal matrimonio tradizionale. Primo tra tutti il nodo della reversibilità delle pensioni.

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