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Se Parolin, Passera e Bertinotti discutono di valori cattolici e liberali

Una recente intervista di Fausto Bertinotti al quotidiano Libero si impone, nel panorama politico ancora sonnacchioso e molle, per novità e per i sorprendenti contenuti esposti. L’ex presdiente della Camera riconosce i tanti errori compiuti dalla dottrina comunista, che ha ispirato e accompagnato milioni di cittadini in Italia, sin dalla nascita del PCI a Livorno nel 1921. Bertinotti considera un grosso errore aver creduto che i diritti di libertà personali potessero essere conculcati in nome di una utopia, che doveva illuminare la classe operaia nella conquista del potere. Concorda poi che i valori della cultura liberale, e di quella cattolica, soprattutto dopo l’arrivo sulla Cattedra di Pietro di Papa Francesco, sono quelli a cui bisogna riferirsi per far crescere la nostra società.
Condivisione, forse involontaria, con quanto Corrado Passera ebbe a sostenere nella sua lettera allo stesso quotidiano il 15 agosto ultimo scorso, quando spiegò che il suo progetto politico partiva dal rilancio dei valori e principi liberali e popolari.
Alla Conferenza annuale dell’International Catholic Legislators’ Network, organizzata a Frascati nei giorni di fine agosto, il Cardinale Parolin, Segretario di Stato Vaticano, ha dichiarato che la missione di cui devono farsi carico i legislatori e i politici cattolici è quella di “Essere lievito nel mondo”. Portare i valori autenticamente cristiani nella città terrena e realizzare la Città di Dio dovrà essere compito imprescindibile. Ha poi aggiunto: “La Chiesa sa che il vostro lavoro è difficile. Capisce le numerose minacce alla famiglia costituite da politiche e leggi che permettono o addirittura accelerano la sua dissoluzione. Essa è anche pienamente consapevole dell’urgente necessità di alleviare la povertà e di promuovere lo sviluppo integrale dei membri più trascurati della società”.
Valutazioni quasi simili, discusse in occasioni e sedi diverse da esponenti che hanno poco in comune, ma che ritengono l’idea cattolico/liberale ancora capace di svolgere la funzione di pensiero-guida,  è una indicazione da non sottovalutare, per iniziare ad elaborare paradigmi finalizzati ad una nuova governabilità. A partire dal principio cardine: rispetto della dignità della persona umana, significando che la vita dell’uomo è sacra, dalla nascita alla morte, e non può essere oggetto di manipolazione di qualsiasi genere. Non solo, ma che bisogna agire affinchè una società equilibrata e giusta garantisca il “necessario” a tutti, soprattutto ai più deboli e bisognosi. La seconda guerra mondiale, come tutte le guerre, portò morte, fame, miseria, dolore immane, e nonostante tutto l’Italia riuscì, nel giro di un decennio, a ricostruire il Paese e a rialzarsi. Furono le forze politiche di ispirazione cattolica e liberale in particolare, sconfitti i totalitarismi di destra e di sinistra, a guidare il governo che seppe dare all’Italia pace, giustizia, fiducia nell’avvenire fino ad assicurarle il quinto posto tra le grandi potenze del pianeta. Così come allora, mutatis mutandis, ancora una volta le forze politiche di ispirazione cattolica e liberale devono assumersi l’onere e l’onore di guidare il Paese, facendo tesoro dell’esperienza dei migliori uomini del passato e delle tante energie giovani che nel frattempo sono cresciute e che hanno desiderio di impegnarsi in prima persona per il bene dell’Italia,

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