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Pedro Sánchez Castejón e Matteo Renzi, cosa li unisce e cosa li divide

Giovani e affascinanti, sia il premier italiano Matteo Renzi che il nuovo segretario generale del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), Pedro Sánchez Castejón, si sono visti sorridenti e affiatati ieri alla Festa dell’Unità a Bologna. Erano presenti anche altri leader europei, tra cui il primo ministro francese Manuel Valls. Tutti in camicia bianca, senza cravatta, pantaloni blu e scarpe nere. In una specie di “divisa” della nuova giovane leadership europea.

ALLEATI NELLA ROTTAMAZIONE EUROPEA

Ma la sintonia più evidente è stata tra Renzi e Sánchez Castejón. Classe ‘75 e ‘72, rispettivamente, i due leader appartengono alla stessa generazione politica, quella che vuole “rottamare” la leadership europea. Ad agosto il leader socialista spagnolo ha scritto un editoriale sul quotidiano El Pais, spiegando la sua visione della sfida europea: “Il Rapporto del Gruppo di riflessione sul futuro dell’Unione europea diretto da Felipe González lo diceva chiaramente nel 2010, la crisi e la globalizzazione impongono all’Unione europea un dilemma: riformarsi o decadere, essere un protagonista del cambiamento o supportarlo passivamente. Conosciamo i nostri problemi, sappiamo che ci sono risposte, quello che manca è la leadership politica”.

LA COMUNE PASSIONE DI CINGUETTARE

Non è casuale la scelta di Sánchez Castejón di pronunciare il suo primo discorso fuori dalla Spagna come segretario del Psoe accanto all’amico e alleato Renzi a Bologna. I due leader innalzano con entusiasmo il progetto europeista. “Non vogliamo essere l’ultima generazione che ha vissuto il sogno europeo, ma la prima che alza la bandiera dell’Europa cittadina”, ha twittato Sánchez dalla Festa dell’Unità. Come Renzi, Sánchez Castejón (@sanchezcastejon) è un appassionato dei social network e soprattutto di Twitter. Iscritto da agosto del 2009, conta su 59mila follower e conteggia 10200 tweet. Matteo Renzi è iscritto da gennaio del 2009, ha 1,27 milioni di follower e 4.055 tweet. Il secondo cura molto di più gli errori di battitura rispetto al primo.

 

VITE RISERVATA E SENZA LUSSI

Sposato con due figlie, anche Sánchez Castejón ha una moglie riservata che si mantiene lontano dai riflettori, ma lo accompagna e sostiene nelle apparizioni pubbliche con particolare eleganza: Begoña Fernández. Non ci sono certezze su dove lavora, ma la stampa specula che è impegnata in un’azienda specializzata in statistiche economiche. Sánchez Castejón e la moglie sono sposati in separazione dei beni e, come Renzi e la moglie Agnese, hanno in co-proprietà una casa. Il leader del Psoe guida la propria macchina, una Peugeot 407 familiare “con più di 40.000 chilometri percorsi”, si legge sul quotidiano spagnolo El Confidencial. Sánchez Castejón e Fernández vivono nella cittadina Pozuelo de Alarcón e fanno frequentare ai figli la scuola pubblica. Alla bicicletta che Renzi adora, Sánchez Castejón preferisce la pallacanestro, la sua grande passione e unica attività sportiva.

UNO DEPUTATO, L’ALTRO AMMINISTRATORE

Sánchez Castejón è laureato in Economia all’Università Complutense di Madrid e ha lavorato come assessore delle Nazioni Unite in Bosnia durante il periodo post-guerra. Dopo un breve passaggio come consigliere del comune di Madrid, è stato eletto deputato nel 2009. Sánchez Castejón, a differenza del Rottamatore, ha vinto le elezioni primarie del suo partito al primo tentativo.

LA PRIORITÀ ECONOMICA CHE LI SEPARA

Al di là dei tratti caratteriali e la forma che li accomuna, a Renzi e Sánchez Castejón li differenza un elemento sostanziale: le riforme. Mentre per il premier italiano sembrano essere prioritari i cambiamenti del Senato, la scuola e la pubblica amministrazione, il leader socialista spagnolo vuole prima di tutto “modificare la riforma del lavoro del Partito popolare e scommettere per un modello di rapporti lavorativi dove la flessibilità, la sicurezza e il riequilibrio tra imprenditori sia rivisto”, secondo la versione spagnola dell’ Huffington Post. Sánchez Castejón vuole combattere due rischi: quello della “generazione perduta”, i giovani che hanno abbandonato la Spagna per mancanza di opportunità, e la “generazione dimenticata”, uomini e donne over 45 disoccupati, nonostante abbiano ottima formazione e capacità professionali. Alternative fiscali per stimolare assunzione di giovani e l’industrializzazione del Paese sono due delle soluzioni che porta avanti il leader socialista per contenere la crisi economica. Il più grande male della Spagna, ma anche dell’Italia.

Ecco il video con l’intervento di domenica di Pedro Sánchez Castejón alla Festa dell’Unità a Bologna

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