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Boeing Mh17, cosa dice il rapporto preliminare che conferma l’abbattimento

Quello che era un inquietante, ma motivato sospetto, è oggi ancora più probabile: a causare la caduta del Boeing Mh17 al confine dell’Ucraina non fu un errore umano.

Secondo una delle conclusioni del rapporto preliminare olandese sullo schianto, avvenuto nell’area dei combattimenti tra esercito ucraino e ribelli filorussi, la carlinga del volo della Malaysia Airlines caduto il 17 luglio scorso è stata “perforata da numerosi oggetti ad alta velocità” e l’aereo è “andato in pezzi” mentre era ancora in aria.

L’incidente, che ha acuito la crisi tra Russia e Occidente (con l’intelligence Usa che ha fornito anche delle prove sul sostegno di Mosca ai separatisti), ha ucciso tutte le 289 persone a bordo dell’aereo di linea che volava da Amsterdam a Kuala Lumpur.

COSA DICE IL RAPPORTO

Dall’esame delle scatole nere, rimarca il rapporto, “non è emersa alcuna indicazione di problemi tecnici od operativi prima della fine delle registrazioni alle 13:20:03” del 17 luglio. Inoltre i danni rilevati sulla fusoliera e sulla sezione della cabina di pilotaggio “non sono coerenti con alcun danno che ci si potrebbe attendere da qualsiasi modalità conosciuta di avaria del velivolo, dei suoi motori e dei sistemi”.

PERFORATO DA PROIETTILI

I danni osservati dagli esperti dell’Agenzia per la sicurezza aerea olandese “sembrano indicare che il velivolo è stato perforato da un gran numero di oggetti ad alta energia dall’esterno”. Per gli esperti “è probabile che questo danno abbia provocato la perdita dell’integrità strutturale del velivolo, causandone la frammentazione in volo”.

L’Agenzia, si apprende da dichiarazioni, sottolinea che “le conclusioni sono preliminari” e che si dovrà procedere a “nuove approfondite indagini” prima di poter affermare con certezza cosa abbia causato il disastro.

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