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Nell’Eurozona va tutto bene. Anzi no

Tre economisti belga, Jef Boeckx, Maarten Doosche e Gert Peersman, hanno pubblicato nella collana dei working paper del prestigioso centro di ricerca tedesco CESifo una ricerca empirica che dimostra il mirabolante successo della BCE e delle sue manovre non convenzionali nel controllare l’inflazione e favorire la crescita nell’Unione Monetaria da quando ha visto la luce. Questi risultati sono più forti in quei Paesi con un grado di concentrazione del sistema bancario più elevato. L’Italia, con la sua concentrazione e solidità bancaria, dovrebbe quindi essere un esempio di fulgido successo delle manovre espansive non convenzionali della Banca Centrale Europea.

Lo sgomento nel leggere un tale contributo pubblicato in una collana così prestigiosa coglie tutti coloro che, come me, oltre alla elegante teoria e alla utile econometria leggono le statistiche sull’andamento della realtà del mondo, che purtroppo per i tre belga si allontana molto dalla teoria. I dati Eurostat mostrano inesorabilmente che l’Unione Monetaria non cresce e che l’inflazione è sfuggita dal controllo della banca centrale, anzi è sparita dalla circolazione, notizia pessima per i banchieri centrali. In Italia il consumo langue, l’occupazione è a livelli africani e le imprese chiudono e fuggono.

Le proiezioni per la restante parte dell’anno in corso non sono favorevoli alla ripresa, né della crescita né dell’inflazione, ma questo non sembra preoccupare i tre studiosi e l’editore della collana di ricerca.
La scienza triste è oggi dominata da un mainstream di economisti di formazione americana, come i tre belga, che prestano scarsa attenzione alla realtà, agli errori umani, alle distorsioni nella percezione dei fatti economici; nelle loro stime si considera l’esistenza di operatori razionali, perfettamente informati e che reagiscono alle manovre non convenzionali della banca centrale in modo prevedibile.

Editori che pubblicano ricerche così scollegate dalla realtà, quando l’economia dovrebbe aderirvi come un cerotto e come tale contribuire a curarla, seguono il meccanismo autoreferenziale che ha pervaso l’economia. La selezione delle pubblicazioni per le riviste più blasonate avviene per mano degli economisti che appartengono al mainstream e di sicuro i tre belga vedranno pubblicato il loro contributo su una rivista top in tutta tranquillità.

Una filastrocca da bambini racconta di tre cinesi col contrabbasso che chiacchieravano sopra un sasso, facendo un gran fracasso incuranti di tutto quello che accade e della polizia che passa. La polizia osserva i tre cinesi col contrabbasso, ma non può agire, esattamente come le autorità nazionali che hanno ceduto la sovranità e non possono fare nulla davanti all’autoreferenzialità della Banca Centrale Europea. Sempre più di frequente si giustificano le scelte di policy ignorando l’economia reale, ma la deflazione seppellirà quest’approccio, speriamo prima che seppellisca noi e l’intera Europa.

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