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Moscovici, Hill e Cretu. Ecco i neo commissari più discussi (e perché)

A pochi giorni dalle nomine nella nuova Commissione europea, presentata in conferenza stampa dal neo Presidente Jean Claude Juncker, si è già assistito al primo battibecco tra il Premier Matteo Renzi e il Vice Presidente designato Jyurki Katainen.

Renzi in un tweet venerdì scorso ha assicurato: “Noi rispettiamo il 3%. Siamo tra i pochi a farlo. Dall’Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti”. Al tweet del Premier ha risposto a stretto giro Katainen (ribattezzato dalla stampa come il falco finlandese) con una frase secca: “Non siamo maestri, ma interpreti di quanto tutti i Paesi rispettano gli impegni presi”. L’Ex premier finlandese Katainen, molto vicino alla Cancelliera Merkel, è da sempre uno dei fautori del rigore economico, a lui Juncker ha affidato il cruciale ruolo di Vice Presidente coordinatore di tutti i principali portafogli economici sulle cui decisioni avrà diritto di veto. In altre parole sarà una specie di falco che avrà il potere di “arginare” le decisioni del nuovo commissario agli affari economici e monetari Pierre Moscovici, socialista francese sponsorizzato da Francois Hollande e sostenuto da Matteo Renzi. Tutti i commissari designati dovranno nei prossimi giorni sostenere le audizioni dinanzi alle commissioni parlamentari per il portafoglio che gli è stato assegnato ed essere successivamente sottoposti al voto del Parlamento europeo.

Quanto all’audizione di Moscovici, il capo gruppo tedesco all’europarlamento Herbert Reul, in una intervista al giornale Le Monde, ha dichiarato: “Je pense que son audition au Parlement sera sans concessions” (Penso che la sua audizione al Parlamento europeo sarà senza concessioni).

I bene informati dicono che i tedeschi dalla nuova commissione si aspettano una linea del rigore economico e finanziario. Ma nei corridoi di Bruxelles si mugugna anche per altri componenti della Commissione europea. Infatti non è piaciuta a molti europarlamentari la designazione del britannico Jonathan Hill ai servizi finanziari, visto che il Regno Unito non è membro della zona euro e che nel 2006 ha fondato una società di consulenza, Quiller, che lavora per società e organismi finanziari, come ha scritto ieri il Sole 24 Ore.

Persistono anche molte perplessità sulla Commissaria romena Corina Cretu, responsabile della politica regionale: da indiscrezioni pubblicate dal giornale La Tribune emergono supposti passati legami con i servizi russi del KGB.

Le audizioni in Parlamento europeo ci riserveranno molte sorprese? La Commissione Juncker riuscirà ad avere la maggioranza necessaria all’Europarlamento?

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