Skip to main content

Fed, Scozia e Bce tengono in ansia le Borse

FOMC, referendum scozzese e prima TLTRO Bce (eventualmente in ordine di importanza) continuano a tenere in scacco i mercati globali.

IN ATTESA DI YELLEN

Riguardo il primo, diverse importanti case (JPMorgan in primis) si attendono che la Yellen rimuova dallo statement il riferimento al “considerevole periodo di tempo” tra la fine del QE e il primo rialzo dei tassi. In effetti, recentemente diversi membri FED hanno manifestato il loro disagio per il fatto che il mercato dei tassi rifiuta di adeguarsi alle loro previsioni sul livello dei Fed Funds nel 2015 e 2016. Levare agli investitori questa piccola “certezza” potrebbe rendere i mercati più guardinghi e meno esposti a violenti repricing in futuro.

NEI PROSSIMI GIORNI

Ritengo che alla fine la guidance resterà invariata, per evitare shock ad un mercato che prezza il primo rialzo tra poco meno di un anno (agosto 2015). Detto ciò, mercoledì Committee dispone di un ampia gamma di mezzi per modificare il messaggio: ci sono le previsioni ufficiali di crescita e quelle sui tassi (la cosiddetta “dot plot”, estesa al 2017 in quest’occasione). E c’e’ la conferenza stampa, nella quale la Yellen puo’ far uso di mille sfumature per inasprire leggermente la stance. In altre parole vi sono diversi modi di indicare al mercato che il FOMC è insoddisfatto dell’atteggiamento dei mercati, senza andare a toccare per l’ennesima volta una guidance già fin troppo rimaneggiata.

IL SEMAFORO VERDE FOMC

In questo senso, il FOMC non dovrebbe costituire l’ennesimo “semaforo verde” per i risk assets, ma nemmeno, di per se, un grosso ostacolo per l’Equity, che da giorni sta rimuginando sulla questione. Cambio e bond giungono a loro volta “pronti” all’appuntamento, ma il primo è anche funzione delle politiche monetarie delle divise concorrenti, e i secondi, nonostante il recente storno ( 10 anni +20 bps al 2.58%) prezzano ancora un percorso di rialzi alquanto lento. Ne consegue che, in entrambi i casi eventuali correzioni dovrebbero essere di breve durata.

IL VOTO SCOZZESE

La telenovela scozzese continua, a colpi di sondaggi. Dei 4 usciti nel week end, uno ha dato i “si” in vantaggio di 8 punti sui “no”. Ma si tratta di un sondaggio operato via mail, con un campione assai ridotto (700 intervistati). Gli altri, ovvero la Survation poll, la Opinium Poll dell’ Observer e la Panelbase survey del The Sunday Times mostrano i “no” in testa rispettivamente di 8, 6 e 2 punti. A parte ciò, l’assottigliarsi dei margini ha prevedibilmente causato un ondata di commenti da parte di autorevoli editorialisti, ex parlamentari e altri politici ed economisti, tutti intenti a dipingere uno scenario catastrofico in caso di vittoria dei si. Fuga dei capitali e di banche e aziende estere e disinteresse della Bank of England per le necessità di politica monetaria del paese e dei suoi istituti bancari sono tra i principali spettri agitati dai vari soloni. Quest’ aggressia campagna dovrebbe infine convincere gli indecisi, e magari far ritornare sui suoi passi qualche indipendentista dell’ultim’ora, garantendo una vittoria ai no, con margine ristretto. Peraltro, con qualche titubanza, i mercati sembrano abbaracciare quest’ipotesi. Lo si nota dal fatto che il citato fiorire di scenari catastrofici non sta impattando sugli asset. Ne consegue che il sollievo per una vittoria del no sarà moderato, e la fiammata di volatilità in caso di vittoria dei si rilevante.

TRA PRIMA E SECONDA TLTRO

Infine, una survey tra operstori condotta da Reuters indica in 333 miliardi di € le richieste alle 2 TLTRO in programma, 133 giovedi prossimo e 200 a quella dell’ 11 dicembre. Il risultato conferma la teoria di alcune case secondo cui le banche faranno uso soprattutto della seconda TLTRO, per evitare il pagamento del balzello sul refi rate (10 bp), finchè possono utilizzare le MRO. Ne consegue che, a meno di disastri (difficili da immaginare dopo la moral suasion di Draghi) un accesso modesto alla prima TLTRO non dovrebbe causare troppo scompiglio, perchè la seconda dovrebbe compensare.

Vedremo.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter