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Come cambia la strategia mediatica dei terroristi di Isis

Dopo i video delle decapitazioni, l’Isis cambia strategia comunicativa. Niente più coltelli e boia, solo un prigioniero seduto a una scrivania, con la solita divisa arancione e un messaggio per il pubblico, questa volta, non per gli avversari: siete sicuri che i vostri governi vi dicano tutto sullo Stato Islamico?

LE PAROLE DI JOHN CANTLIE

A parlare nel video dal titolo “Lend me your ears” è l’ostaggio britannico John Cantlie, sequestrato in Siria in circostanze poco chiare. Cantlie chiede se siano davvero sicuri di sapere tutto sullo Stato Islamico, su come i governi che ora lo combattono si sono rapportati con i suoi vertici nel corso del tempo. E se il messaggio sembra rivolto al pubblico, è chiaro che arriva anche ai governi. Il video, infatti, lascia intendere che ce ne saranno altri, con rivelazioni che dovrebbero intimidire i governi occidentali.

GUARDA IL VIDEO DI JOHN CANTLIE

LA MINACCIA HOLLYWOODIANA

Le minacce agli Stati Uniti e al presidente Barack Obama da parte dell’Isis assumono contorni hollywoodiani. Il messaggio-trailer al presidente Usa è stato lanciato con un video dal titolo “Flames of War” (fiamme di guerra) e pubblicato il 17 settembre, e mostra quale sarebbe la risposta dei miliziani del Califfato se gli Stati Uniti dovessero tornare a combattere in Irak, con le truppe di terra.

IL VIDEO “FLAMES OF WAR”

Effetti speciali, titoli di testa e di coda, musiche scelte e montaggio accurato. L’ultimo video di propaganda pubblicato, distribuito e rilanciato dall’al-Hayat Media Centre, il braccio inglese della propaganda Isis, ha tutto l’aspetto di un trailer di un film o di un videogioco di guerra, tra esplosioni, soldati americani circondati da fiamme e immagini della Casa Bianca e Barack Obama. Le uniche parole pronunciate nel video sono proprio quelle di Obama: “American combat troops will not be returning to fight in Irak”, le truppe americane non combatteranno di nuovo in Irak. Anche il titolo ha un sapore hollywoodiano, “Flames of war” e la scritta finale Coming Soon a completare l’effetto cinematografico. Ma non sono effetti speciali di difficile realizzazione, ha notato il Guardian, ormai sono disponibili applicazioni di facile utilizzo con cui simulare esplosioni e incendi quasi reali senza troppi sforzi di post produzione.

GUARDA IL VIDEO “FLAMES OF WAR”

RISPOSTE E MINACCE

“Flames of war” è stato pubblicato poche ore dopo il “consiglio” del capo di stato maggiore Usa Martin Dempsey diretto a Obama, proprio sulla strategia da portare avanti in Irak. Secondo il generale Dempsey, infatti, se l’attuale strategia dall’America non dovesse andare a buon fine, sarebbe consigliabile riportare le truppe americane sul territorio iracheno. Sarebbero queste le ragioni delle nuove minacce a Obama, come spiegato nel notiziario dell’NBC.

LE DECAPITAZIONI

Niente più decapitazioni, allora, almeno su video. La strategia comunicativa dell’Isis sembra cambiata, ma John Cantlie, il giornalista britannico del video  “Lend me your ears”, è pur sempre un ostaggio, e lui stesso dice di non sapere se continuerà a vivere o se verrà ucciso.

IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DI JAMES FOLEY

IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DI STEVEN SOTLOFF

IL VIDEO DELLA DECAPITAZIONE DI DAVID HAINES

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