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Il Duo Lescano

Renzi e Berlusconi se la cantano e se la suonano. PD e PDL marciano divisi per colpire uniti ma di  fatto sono la vera maggioranza politica del Paese.

Sul Patto del Nazareno hanno disquisito in molti. Per alcuni è un accordo limitato alle sole riforme istituzionali, per altri ci sono delle parti volutamente tenute nascoste. Tanti vorrebbero vedere l’accordo scritto. Noi crediamo che la verità, come sempre accade, sia molto più semplice di quella che sembra a prima vista. Il Patto altro non è che un’intesa, non scritta, in base alla quale le cose importanti, per loro non per il Paese, si concordano fra PD e PDL e poi si fanno passare in Parlamento. Né agli uni né agli altri conviene costituire una maggioranza formale, così hanno la massima libertà di manovra, possono non tenere in nessun conto le richieste di alleati o di parti del loro stesso partito, e soprattutto i due leader possono imporre a tutti le scelte personali. I fedelissimi dell’uno e dell’altro, e gli opportunisti dei due schieramenti,  bastano a far passare i provvedimenti. Sono i fatti che portano, inevitabilmente, a questa conclusione. E l’ultimo incontro del Duo Lescano è lì a dimostrarlo. La situazione economica dell’Italia peggiora giorno dopo giorno, le stime di tutte le più importanti istituzioni internazionali prevedono tempesta e i nostri eroi in quasi due ore di colloquio cosa fanno? Cambiano per l’ennesima volta la loro intesa sulla legge elettorale e puntano ad una sua rapida approvazione. Il resto può aspettare. E il nuovo accordo cosa prevede? Sbarramento unico al 5% e premio di maggioranza alle forze politiche e non alle coalizioni. La mossa, a nostro avviso, è intelligente. Si presenta bene all’opinione pubblica perché è semplice, semplifica il quadro politico e nel contempo strangola i piccoli partiti dei rispettivi campi. Mentre l’ipotesi precedente li obbligava ad allearsi ora semplicemente li cancella. Tanto per fare un esempio: Ncd e Scelta civica che ora sono determinati per la maggioranza formale dopo o si presentano al voto cercando di superare il 5% o vanno dentro PD o Forza Italia. Stessa cosa per SEL con il PD.

Ovviamente Renzi nell’avanzare la proposta al suo sodale non si è preoccupato minimamente non diciamo di concordare ma nemmeno di avvertire della mossa i suoi alleati di governo. Non lo ha fatto perché sa benissimo che lui la maggioranza in parlamento ce l’ha comunque. Già, ma gli altri? Quelli che sono con lui al governo? Perché si fanno prendere quotidianamente a pesci in faccia? Noi un’idea ce la siamo fatta.

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