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Chi è Alina Kabayeva, l’ex oro olimpico che Putin ha messo a capo della tv di Stato

Neppure i politici nostrani sono mai stati capaci di un capolavoro simile. Ci è riuscito Vladimir Putin: ha messo la sua presunta fidanzata, Alina Kabayeva, ex ginnasta di successo, alla guida del Cda della holding Nmg, colosso dei media privati in Russia, che controlla di fatto l’informazione del Paese. E che, guarda caso, è profondamente pro-Cremlino.

DI CORSA AI VERTICI
Un’ascesa senza sosta, quella della bellissima Alina. “Dopo essere stata eletta deputato della Duma a soli 24 anni, nel 2007 – così racconta Le Figaro – sotto l’etichetta Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, l’ex campionessa olimpica di ginnastica ritmica (che ha vinto l’oro ad Atene 2004) prenderà la guida del colosso Nmg, di cui già dirigeva il Consiglio di Sorveglianza dal 2008″.

LA DONNA PIù INFLUENTE (E SEXY) DI RUSSIA

L’ex ginnasta, che oggi ha 31 anni e che è stata portabandiera alle Olimpiadi invernali di Sochi per evidenti meriti – in quel caso sì – sportivi, di fatto diventa la donna più influente del Paese e guiderà la tv REN-TV, Pervy Kanal e Piaty Kanal, i quotidiani Izvestia, Tvoï Den e la radio Rousskaïa Sloujba Novosteï. Inevitabile che si sia scatenato il putiferio – almeno sulla stampa estera – sulla sua vita privata.
“Nove volte campionessa del mondo e sedici volte d’Europa nel corso della sua carriera – continua Le Figaro – Alina è presentata spesso dalla stampa come l’amante di Putin. Il presidente russo, che l’anno scorso ha annunciato il divorzio da sua moglie Ludmilla dopo trent’anni di matrimonio, ha sempre negato la relazione con la donna eletta nel 2006 la più sexy di Russia”. Putin ha invitato con veemenza i giornalisti a tenere fuori dalla sua vita privata “i loro nasi mocciosi e le loro fantasie erotiche”. E anche Kabayeva ha sempre confutato tutto, comprese le voci di nozze avvenute in gran segreto e di un figlio insieme, Dmitri, il bambino di Alina nato nel 2009.

CHIUSO IL GIORNALE CHE AVEVA SCOPERTO LA RELAZIONE

Non ci si è fermati alle minacce. Il giornale Moskovski Korrespondent, che aveva lasciato intendere, già nel 2008, che tra i due ci fosse del tenero e che il divorzio di Putin servisse a stringere il legame, è stato sospeso e poi chiuso del tutto qualche settimana dopo le rivelazioni (ufficialmente per ragioni di bilancio). Non è difficile capire perché “della vita privata di Putin si sappia davvero poco – scrive il Guardian – e che i media russi raramente trattino la materia… dopo l’annuncio del divorzio, il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha dichiarato che non ci sono donne nella vita del presidente e che basta dare un rapido sguardo alla sua agenda per comprendere che non c’è spazio per relazioni familiari nella sua vita, che è completamente colma delle responsabilità che ha come capo di Stato”.

MA CHI E’ ALINA KABAYEVA?
I
n ogni caso, più che delle sue relazioni e della sua straordinaria bellezza, i critici dovrebbero interessarsi del curriculum di chiunque venga messo a capo di un’azienda così importante com’è la hlding dei media russa.
E anche sul curriculum della Kabayeva il riserbo è tanto. L’Huffington Post racconta una “storia di giovane sportiva anoressica e schiacciata dalle pressioni materne” che “può forse fornire la chiave della sua ambizione”. Nata nel 1983 a Tashkent, una città del remoto Uzbekistan, dal giocatore di basket Lyubov Kabaeva e da Marat Kabaev, di etnia tartara, ha una sorella più piccola di nome Lisan, così si apprende da dailyentertainmentnews.com. Che riporta come la sua carriera nella ginnastica, iniziata quando Alina era una bambina di 3 anni e conclusasi con il ritiro nel 2007, sia stata attraversata anche da una brutta storia di doping. “Nel 2007 – scrive ancora dailyentertainment – Alina ha preso un master in management dello sport presso la Moscow State University of Service, due anni dopo essersi laureata in Educazione fisica all’Università di San Pietroburgo”. All’attivo, oltre alla politica, molto impegno nello sport, nei settori della carità e dell’assistenza e molte copertine di riviste patinate. Nulla, però, che rimandi a Mba o a esperienze gestionali precedenti di chiaro successo. Determinata e capace – in campo sportivo – lo è senz’altro. Da qui a voler far passare la recente nomina come una oculata scelta meritocratica, ce ne passa.

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