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La Sicilia è sempre in bocca a tutti

Il fatto è che tutti ce l’hanno sempre in bocca la Sicilia. C’è Attilio Bolzoni, ad esempio, che è giornalista che con “Palore d’onore” – perché va pronunciato così – ci ha regalato pagine meravigliose che sono un compendio di glottologia mafiosa, che prende e scrive un articolo su Scicli. Articolo apparso in prima pagina su Repubblica con il titolo “Chiusa per mafia la città di Montalbano”.
C’è Farinetti, Oscar, che a Mix24, per lamentare la scarsa azione di sistema del belpaese in tema di turismo, che a lui in quanto imprenditore enogastronomico sta molto a cuore, prende e dice: “E’ più facile andare alle Canarie che andare in Sicilia”.
Ora non è che poi se uno da una parte si lamenta degli scarsi collegamenti che impediscono l’incremento dei flussi turistici e l’altro dall’altra ci butta copra la cappa della mafia, i flussi turistici aumentano.
E poi, da calabrese d’adozione, adottato durante gli anni universitari da una colonia di pugliesi, mi sento offeso. Possibile mai che imprenditori e giornalisti, i cosiddetti opinion makers, debbano sempre e solo parlare di Sicilia come Sud per antonomasia?
Sempre per dire, Reggio Calabria che ha l’aeroporto sullo Stretto mica scherza a difficoltà di collegamenti! Anzi. E’ collegata solo con Alitalia che fa pagare una multa al posto del biglietto. E’ una sorta di confisca dei beni il biglietto Alitalia per chi vuole andare a passare le vacanze sulla Costa Viola. Manco fossero già mafiosi i turisti che prenotano. Più che una transazione, un processo, di vendita, è l’acquisto del biglietto.
E quanto a Scicli, Bolzoni che è glottologo di cose di mafia, dovrebbe andarsi a informare un po’ meglio della faccenda che vede implicato il Sindaco. E guardarne anche qualche fotografia. Di faccia e per intero. Ora non è che perché vivo a Torino abbia fatto mie le conclusioni di Lombroso, però diamine l’abito fa pur sempre il monaco. E se si vogliono vincere le elezioni, purtroppo, contano sempre troppo le Kalse e i Jungi. Tant’é.

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