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Forme d’arte e vino nella narrazione di un territorio

La Premiazione - le vincitrici, la famiglia Zingarelli, Raimondo Galeano e Simona Gavioli. copyright RobinT Photography
La Premiazione – le vincitrici, la famiglia Zingarelli, Raimondo Galeano e Simona Gavioli. copyright RobinT Photography

Il 2 ottobre sono stati decretati i vincitori del premio internazionale di pittura Zingarelli Rocca delle Macìe. Le opere sono esposte dal 30 Maggio e lo saranno fino al 31 Ottobre 2014nella mostra “Forme d’arte & vino nella narrazione di un territorio” all’interno della sede dell’azienda Rocca delle Macìe.

Questa nota azienda, a qualche chilometro da Castellina in Chianti, adagiata sulle colline senesi, fa parte di un complesso di strutture e casali di proprietà della famiglia Zingarelli che risalgono ad un periodo compreso tra il 1100 e il 1300, in cui sono stati ricavati hotel e bed and breakfast, di cui il più elegante è il Relais di Fizzano, con la sua meravigliosa piscina ed il ristorante dove si possono degustare le specialità toscane annaffiate dalle numerose e prestigiose etichette di Rocca delle Macìe.

Abbiamo chiesto al patron di Rocca delle Macìe, Sergio Zingarelli, perché la creazione di questo Premio: “Mio padre Italo è riuscito a trasmettere a me, a mio fratello Fabio e mia sorella Sandra la sua grande passione per la terra toscana e per l’arte di fare il vino, la voglia e l’entusiasmo per continuare a scrivere quella storia infinita che lega l’arte al vino e alla vita dell’uomo. Ed è da qui che nasce il desiderio della nostra famiglia di istituire questo Premio, a cadenza biennale, con l’intento di offrire a giovani artisti un’opportunità per valorizzare il proprio talento e di tracciare dei percorsi che possano aiutarli a realizzare la propria passione”.

Come si svolge il Premio? “Con la collaborazione di importanti gallerie abbiamo selezionato 15 artisti, italiani e stranieri, che hanno dapprima partecipato al Seminario “Silenziosi Racconti” svoltosi a Ottobre 2013. Da questa esperienza abbiamo trasmesso il brief su tre importanti tematiche: Vino, Arte e Territorio, ed hanno avuto poi quasi un anno per produrre le loro opere”.

A Simona Gavioli, curatrice del premio, ho chiesto le peculiarità del premio e le differenze sostanziali con le altre kermesse: “Il Premio Zingarelli Rocca delle Macìe è un progetto stimolante da tanti punti di vista: emozionale, artistico, di crescita. Gli artisti non competono tra di loro, gli artisti si confrontano, si scambiano saperi, si uniscono nel processo di realizzazione di un’opera d’arte che rappresenti silenziosamente il racconto di un territorio. Le opere che quest’anno hanno partecipato al Premio hanno saputo eternizzare il territorio del Chianti Classico in tanti modi, dalla pura pittura alla fotografia digitale, dall’utilizzo dei materiali all’incubazione di emozioni”.

La giuria popolare è stata fondamentale per decretare il vincitore del premio istituzionale. Che riscontro vi ha portato? C’è stata un’ampia partecipazione da parte di tutti i clienti e visitatori della cantina Rocca delle Macìe? – “Assolutamente si! Le opere sono state ammirate da più di 2000 visitatori i quali hanno espresso il loro voto segreto.”-

Il Premio istituzionale è stato consegnato, tra gli applausi, a Elisa Mearelli, segnalata dalla Galleria Bi-Box. Elisa è di Fabriano anche se vive e lavora in Romagna da tempo. Infatti dopo l’Accademia di Belle Arti di Urbino, ha aperto uno studio a Morciano di Romagna e collabora con diverse gallerie italiane e straniere e con il curatore Gabriele Magnani, (corrispondente inglese della rivista AD). L’opera vincitrice è stata Alba, l’opera realizzata in carta ritagliata, è stata sapientemente raccontata dalle parole della critica Irene Finiguerra “L’artista ha realizzato con il suo lavoro di carta un’opera preziosa, dove il groviglio delle foglie fa passare la luce, proietta ombre sulla superficie, ogni volta diverse a seconda dell’ora del giorno. I sapienti tagli dell’opera segnano una narrazione che racconta il suo rapporto empatico con la natura e il mondo animale, che la pressione della mano e il taglio ci esplicano intensamente”. La tecnica utilizzata è quella che Elisa porta avanti da anni in una ricerca artistica di tipo illustrativo incentrata soprattutto sul tema dell’animale utilizzando la carta non come supporto ma come vera protagonista del lavoro. Qui un bello si staglia sul paesaggio in un contrasto naturale, tra luci ed ombre, nelle trasparenze ottenute dal taglio. Il premio speciale Famiglia Zingarelli, invece, è stato consegnato alla romana Micaela Lattanzio con l’opera “Il Punto di Origine”. Una manipolazione digitale e paper cut, (presentata dalla Galleria 3)5 arte contemporanea di Maddalena Mauri e Marco Scopigno) accompagnata dalla valutazione espressa dai Zingarelli in queste righe: – “L’artista è riuscito a ricreare la nostra terra, attraverso i colori, la bidimensionalità e la stratificazione. Un paesaggio che ingloba architetture inusuali in cui il punto nevralgico avvolge lo sguardo divenendo un varco prospettico verso un altrove da immaginare. C’è la nostra terra dentro quest’opera, ci sono le nostre colline chiantigiane, il nostro mondo. Con una finestra che indirizza alla nostra società, l’artista che abbiamo scelto per il premio Speciale famiglia Zingarelli, fa emergere il rispetto di ciò che ci circonda ed esalta il legame che ci lega alla nostra Madre Terra”.

Il successo della manifestazione è stato decretato, non solo dall’affluenza, ma dalla partecipazione conviviale nei meravigliosi spazi della tenuta che capeggia le verdi colline coltivate e le ampie distese di vigneti ed olivi, lasciando il ricordo indelebile di una manifestazione speciale.

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