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Così Bassanini spinge Metroweb nelle braccia di Telecom

Lo slancio improvviso di alcuni operatori del settore per investimenti e acquisizioni di reti in fibra ottica trova supporto e fondamento. Le agevolazioni fiscali contenute nel decreto Sblocca Italia, all’esame del Parlamento, consentirebbero infatti un aumento del tasso di ritorno interno degli investimenti in fibra ottica del 2,5%-3,5%.

L’EFFETTO DELLO SBLOCCA ITALIA

A sottolinearlo in occasione dell’incontro annuale di Capri organizzato dalla società Between è stato il presidente di Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, che per evitare che lo Stato tagli retroattivamente gli incentivi ha chiesto dall’isola partenopea una clausola di salvaguardia: “Serve una norma che ponga a carico dello Stato una garanzia che scatti in caso di tagli retroattivi degli incentivi: servirebbe come disincentivo ai ripetuti interventi, come la Robin Tax o gli interventi sulle rinnovabili, che alterano i conti degli investitori”, ha detto il presidente di Cdp a Capri.

GLI ULTIMI PASSI DI BASSANINI

Gli sforzi della Cassa depositi e prestiti, che da tempo incalza l’ex monopolista a non traccheggiare sulla banda larga, puntano da sempre a raccogliere forze e capitali attorno a un progetto comune di sviluppo e modernizzazione della rete.
Anche l’eventuale ingresso di Telecom a fianco di Cdp in Metroweb, la società controllata dai fondi F2i e Fsi di Cdp, e leader nell’infrastruttura di fibra ottica a Milano e Genova con progetti avviati a Bologna e Torino, potrebbe essere visto nella stessa direzione. Anche se, come sottolineato da Formiche.net, ci potrebbe essere un serio rischio antitrust per l’operazione.

LE PAROLE DI RECCHI

Per Bassanini l’interesse della Cassa a contribuire allo sviluppo dell’infrastruttura di tlc riaprendo i colloqui con Telecom italia non può prescindere infatti da Metroweb: “Come è già stato pubblicamente detto sia da parte nostra che da parte di Telecom Italia, eventuali progetti comuni dovrebbero necessariamente comprendere questa soluzione. Sarebbe naturale un merger tra la rete di Telecom Italia e quella di Metroweb”, ha affermato il presidente di Cdp in contrapposizione alla riluttanza del presidente di Telecom Giuseppe Recchi ad investire in infrastrutture di fibra ottica vista la scarsità della domanda nel nostro Paese.

I PIANI DI TELECOM PER METROWEB

Dallo scorso 26 settembre l’ad di Telecom Marco Patuano ha ricevuto dal cda il mandato per trattare l’acquisto della partecipazione del fondo infrastrutturale (F2i), pari al 53,8% di Metroweb Italia, mentre il restante 46,2% è nel portafoglio del Fondo strategico italiano (Fsi). Ma F2i non è ufficialmente in vendita: “L’operazione avrebbe un grande senso, soprattutto industriale, ma molto dipende dalla volontà dei soci. Non mi risulta ci sia una precisa volontà di F2i a vendere”, ha detto l’ad di Metroweb Italia, Alberto Trondoli.
Secondo i rilievi del Sole 24 ore recentemente la quota di F2i era stata offerta a Fastweb, che è già presente con circa l’11% nel capitale di Metroweb Milano.

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