Skip to main content

Chi è Ajit Doval, lo 007 indiano che ha fra le mani il dossier Marò

Mentre Massimiliano Latorre è in Italia per cure mediche, Salvatore Girone è rimasto a New Delhi. Se il caso dei due Marò detenuti in India il 15 febbraio del 2012 con l’accusa di omicidio non trova una soluzione politica, allo scadere della convalescenza, il 13 gennaio del prossimo anno Latorre dovrà tornare in India. Se deciderà di restare in Italia nonostante l’accordo, lascerà il collega in una difficile situazione.

Si spera che nel frattempo la vicenda dei due fucilieri possa trovare una soluzione. Il quotidiano indiano Economic Times sostiene che il dossier è stato affidato a Ajit Doval, capo dell’Agenzia di sicurezza indiana (Nsa).

UNA VITA DA AGENTE SEGRETO

Nato nel 1945 da una famiglia Garhwali nel villaggio di Ghiri Banelsyun, si è laureato con eccellenti voti in Economia all’Università di Agra nel 1967. Oggi è considerato uno dei massimi esperti di sicurezza in Asia. Un vero mito nel mondo dell’intelligence, “una figura da venerare nei servizi segreti indiani”, secondo l’Indian Express. Ha operato in Cina, Birmania, Pakistan, Kashmir e Afghanistan. Con 35 anni di esperienza, Doval ha condotto operazioni sotto copertura in mezzo continente. Dal 30 maggio del 2014 è a capo della sicurezza indiana. La nomina non è stata una sorpresa. Si sapeva che appena arrivato al potere, il primo ministro Narendra Modi (qui il ritratto) avrebbe affidato a lui i dossier più intricati. Tra il 2004 e il 2005 è stato direttore dell’Ufficio d’intelligence.

OPERAZIONI SOTTO COPERTURA

I suoi collaboratori lo descrivono come un uomo pragmatico. Non ha mai voluto restare al sicuro dietro una scrivania ed è sempre stato sul campo di azione. Da giovane era un ricercatore impegnato. Negli anni Ottanta è stato assegnato ad una missione sotto copertura in Pakistan durata quasi sei anni. Ha partecipato ad operazioni anti-insurrezionali in Mizorame, in Punjab. Ha lavorato in incognito con il Mizo in Arakan, in Birmania e all’interno del territorio cinese e ha una lunga esperienza sul terrorismo nel Kashmir.

INFORMATORE DI GRAN VALORE

“Il suo sguardo penetrante e il suo misterioso sorriso sono rimasti impressi nella mia memoria”, ha detto un ufficiale dei servizi segreti che ha lavorato con Doval durante l’Operazione Black Thunder. “Il rischio era alto, ma le nostre forze di sicurezza avevano un progetto per l’attacco grazie a Doval. Mappe, armi, informazioni dettagliate e la posizione in cui i militanti si nascondevano, sono stati forniti da lui. Abbiamo salvato molte vite e abbiamo evitato ulteriori danni”, ricorda l’agente.

Ma per Doval la fama doveva ancora arrivare. Infiltrato nel Mizo National Front, è riuscito a convincere una dozzina di comandanti a non ribellarsi contro lo Stato indiano, costringendo il leader Laldenga a partecipare al processo di pace dopo 20 anni di rivolta.

Sulla stampa indiana Doval viene indicato come l’unico partecipante ai negoziati con 15 dirottamenti di aerei della Indian Airlines tra il 1971 e il 1999.

LAVORO DIETRO LE QUINTE

Doval è stato il più giovane ufficiale di polizia premiato con la Kirti Chakra, il riconoscimento più prestigioso dell’intelligence in India. Nonostante sia andato in pensione nel 2005, Doval è rimasto dietro le quinte. Un cablo di Wikileaks di agosto del 2005 suggeriva che o 007 avesse progettato l’operazione per prendere il terrorista Dawood Ibrahim.

Ufficialmente, invece, negli ultimi nove anni Doval ha diretto la Fondazione Internazionale Vivekananda (VIF), un think tank noto per essere vicino al Bharatiya Janata Party (BJP), il partito conservatore del Paese. L’organizzazione è nota per l’impegno in situazioni di crisi nel campo della sicurezza globale. Sul caso dei Marò la VIF non è mai stata intransigente e ha sostenuto che “i rapporti India-Italia sono troppo importanti per permettere che si deteriorino”.

Doval scrive anche editoriali per diverse riviste e tiene conferenze in India sulla sicurezza nazionale e internazionale. È stato ospite di Capitol Hill a Washington DC, all’Australia-India Institute dell’Università di Melbourne e all’Accademia Nazionale di Lal Bahadur Shastri di Amministrazione in Mussoorie.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter