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Chi era Christophe de Margerie, ceo della Total morto in un incidente

La Francia ha perso il “grande promotore” dell’industria nazionale in un incidente aereo in Russia. La notizia della morte di Christophe de Margerie, presidente e direttore generale di Total, principale multinazionale francese e pilastro petrolifero ed energetico del Paese, è stata confermata dal ministro degli Interni Manuel Valls. De Margerie è morto ieri sera.

L’incidente è avvenuto allo scalo di Vnukovo, nei pressi della capitale russa. Il velivolo, un jet Falcon-50, si è schiantato contro uno spazzaneve. Nell’incidente sono morti anche i tre membri dell’equipaggio, francesi anch’essi. Secondo il portavoce del comitato di investigazione russo, Vladimir Markin, l’operatore alla guida dello spazzaneve col quale è entrato in collisione l’aereo privato di de Margerie era “sotto l’influenza dell’alcol”..

Le immagini del luogo dell’incidente diffuse dal canale russo Lifenews:

UN DESTINO TRA BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE

Christophe de Margerie aveva 63 anni. Apparteneva ad una delle famiglie più ricche della Francia. Era nipote di Pierre Taittinger, fondatore della bottega del champagne Taittinger. Da ragazzo avrebbe potuto dedicarsi all’azienda di famiglia ma scelse di laurearsi nella École de Commerce di Parigi e puntare su una carriera tutta sua nel mondo dell’energia. “Non mi fermo mai nella ricerca di nuovi giacimenti per trovare petrolio in tutti gli angoli del mondo”, diceva spesso ai giornalisti francesi. Aveva un lussuoso ufficio nel quartiere finanziario La Défense, fuori Parigi, ma viaggiava continuamente.

AMBIZIONI ALL’INTERNO DI TOTAL

I suoi colleghi sostengono che era sempre di buon umore, nonostante le pressioni e il duro lavoro. Amante della gastronomia francese – e del buon bere, ovviamente – il tratto più indicativo di De Margerie sono sempre stati gli occhiali allo stile di John Lennon e il vistoso baffo bianco.

De Margerie è entrato nella Total come responsabile della Divisione di esplorazione e produzione nel 1999. Uomo di grandi ambizioni, pochi mesi dopo la sua assunzione ha disegnato l’acquisto del gruppo petrolifero belga Petrofina e di Elf Aquitaine. L’obiettivo era allargare la leadership della compagnia, non solo nel settore petrolifero ma anche del gas, trasporto e estrazione del greggio. A metà del 2007 è diventato presidente della compagnia. Nel primo semestre del 2014 De Margerie ha fatto guadagnare alla Total 3,3 miliardi di dollari grazie all’allargamento negli Stati Uniti, mentre nel 2013 il bilancio era di 1,9 milioni di dollari. Il fatturato di Total ha raggiunto i 60 miliardi di dollari.

QUESTIONI DIPLOMATICHE

Nella famiglia ci sono stati tanti diplomatici che hanno combinato ruoli di gestione imprenditoriale con l’influenza politica. Forse per questo la disposizione a negoziare gli era innata. De Margerie cercava accordi con regimi in perenne conflitto con la comunità internazionale: prima di tutti l’Iran.

De Margerie pensava in grande. È stato mediatore a Mosca in riunioni con imprenditori russi e delle antiche repubbliche sovietiche perché voleva aumentare la presenza di Total nel settore energetico russo, soprattutto del gas, in concorrenza con il colosso Gazprom. “Se la Francia vuole avere una presenza nel mercato energetico internazionale, la petrolifera Total deve essere forte tra le grandi petrolifere del mondo”, ripeteva ad ogni occasione.

Un’intervista a De Margerie di Les Rencontres économiques d’Aix-en-Provence:

ALCUNI PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA

Ma non tutto è andato liscio nella carriera di De Margerie. Nella sua storia non sono mancati i problemi con la giustizia. La vicenda più conosciuta riguarda il disastro ecologico e ambientale durante l’incidente dell’imbarcazione Erika nel 1999. Total ha dovuto pagare una condanna miliardaria e ha subìto un duro colpo d’immagine.

Il manager ha dovuto affrontare diverse accuse di favoreggiamento negli interessi economici di Total, collegate alla vicenda “petrolio per alimenti” in Irak. È stato ripreso con le manette durante un arresto durate 24 ore per un’inchiesta di corruzione in Iran.

LE PAROLE DI HOLLANDE

In un comunicato stampa dell’Eliseo, il presidente francese François Hollande ha lamentato la perdita e ha ricordato “il carattere indipendente, la personalità originale e la dedizione al Paese del manager… Christophe de Margerie aveva dedicato la sua vita all’industria francese e allo sviluppo del gruppo Total. È riuscito a portare l’impresa nella leadership mondiale. È stato un motore della tecnologia francese all’estero e ha sempre sostenuto importanti iniziative culturali”.

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