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Che cosa è successo nelle aste dei titoli di Stato

L’apertura del mercato obbligazionario europea questa mattina ha visto rendimenti in aumento in risposta alla conclusione del FOMC di ieri sera negli Stati Uniti, con la Fed che ha segnalato al mercato l’avvicinamento del prossimo ciclo di rialzi dei tassi. I dati macroeconomici europei della mattina, nel complesso positivi, hanno ridato un po’ di sostegno al mercato, ma Spagna e Italia hanno continuato a sotto performare rispetto ai paesi core.

Le aste si sono concluse con il collocamento del massimo dell’importo sulle riapertura dei due BTP benchmark a 5 e 10 anni, per un totale di 5,25 miliardi di euro, mentre sulla prima riapertura del CCTeu dicembre 2020 sono stati allocati 1,95 miliardi di euro su un range di 1,5-2 miliardi. L’area a 5 anni è quella che più è stata colpita dal sell-off degli ultimi giorni e ciò spiega il calo del bid to cover ratio a 1,45 dal precedente 1,48, mentre la domanda è stata più forte sul BTP a 10 anni (b/c a 1,48). I rendimenti di aggiudicazione sono scesi marginalmente rispetto all’asta di fine settembre ( 2,44% su BTP 10 anni e 1,23% su BTP a 5 anni).

Da inizio anno ad oggi i rendimenti medi ponderati di aggiudicazione dei BTP nominali sono stati pari a 2,25% rispetto a 3,48% nel 2013. In novembre, le emissioni lorde su tutti gli strumenti di debito sono previste pari a 31 miliardi di euro, equivalenti a 2 miliardi in termini netti mentre in dicembre ci attendiamo che l’offerta netta diventi negativa per circa 27 miliardi di euro. Dopo le aste odierne il Tesoro italiano dovrebbe avere collocato il 92% del totale atteso per l’intero anno (circa 460 miliardi di euro).

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