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Voli russi intercettati nei cieli europei. L’allarme della Nato

Nuove tensioni tra l’Alleanza atlantica e Mosca. La Nato ha annunciato di aver effettuato almeno quattro missioni di intercettazione aerea negli ultimi giorni dopo aver rilevato un’intensa attività dell’aviazione militare russa nello spazio aereo europeo, senza però aver riguardato l’Italia.

I caccia dell’Alleanza sono decollati per missioni di intercettazione contro quattro gruppi di aerei militari russi impegnati in “manovre” sul Baltico, il Mare del Nord e il Mar Nero.

La Nato – che ha definito l’attività russa “su grande scala” e “poco abituale” – ha precisato che la missione principale ha visto coinvolti i caccia di tre Paesi membri, alzatisi in volo per intercettare un gruppo di otto apparecchi russi in formazione sull’Atlantico.

La presenza degli aerei è resa ancora più importante dalle tensioni riguardanti la crisi ucraina e alle accuse nei confronti dei ribelli filorussi dell’abbattimento del Boeing della Malaysia Airlines, che molti osservatori ritengono realizzato con il sostegno indiretto di Mosca. Non solo: poche settimane fa la stessa Nato aveva smentito il Cremlino sull’annunciato ritiro di truppe dal confine di Kiev, in realtà ancora in loco stando alle immagini satellitari raccolte.

All’avvicinarsi degli F-16 portoghesi sei hanno invertito la rotta ma altri due, dei bombardieri Tu-95, hanno continuato verso la Gran Bretagna dove sono stati presi in consegna dai caccia della Raf prima e norvegesi poi. Gli aerei russi – in silenzio radio – non hanno sottoposto alla Nato alcun piano di volo né hanno preso contatto con le autorità civili, il che rappresenta “un rischio potenziale per i voli civili”.

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