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Vi spiego il Wi-fi libero e bello sognato anche da Renzi. Parla Boccadutri (Pd)

Affrontare in modo serio il digital divide e rilanciare i settori produttivi, turismo in primis. Sono questi in sintesi gli obiettivi della proposta di legge di un gruppo di parlamentari del Partito democratico che punta a rendere libero e obbligatorio il wi-fi nei luoghi pubblici, compresi gli esercizi commerciali di una certa entità.
Ma c’è dell’altro: favorire le classi sociali meno abbienti, garantire la libertà di espressione e l’accesso alle informazioni per i cittadini, creare nuova occupazione. È il deputato del Pd Sergio Boccadutri, primo firmatario della proposta (leggi qui il testo), a fornire in una conversazione con Formiche.net un elenco dei vantaggi di tale operazione che ha già raccolto l’adesione di oltre 100 parlamentari ma la contrarietà di Confcommercio e un silenzio non troppo positivo di molte grandi aziende del settore.

LA PROPOSTA

“Con questa proposta di legge intendiamo mettere in campo una serie di strumenti per migliorare l’accesso alla rete Internet tramite tecnologia wi-fi per tutti i consumatori”, spiega Boccadutri.
“L’ubiquità della rete è diventata un’esigenza, ma ha bisogno di una spinta propulsiva – sottolinea il deputato del Partito Democratico – Per questo abbiamo pensato di coinvolgere tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali, i mezzi di trasporto, gli uffici pubblici, i tribunali, gli ospedali, i porti e gli aeroporti”.

Per centrare l’obiettivo servirà la sinergia tra pubblico e privati: “Ad oggi poco più dell’8% degli esercizi commerciali e degli uffici pubblici è coperto da tecnologia wi-fi. Il nostro obiettivo è quello di arrivare ad una copertura del 100% in solo sei mesi”, commenta Boccadutri.

GLI ATTRITI CON CONFCOMMERCIO

Ma a spese di chi? Dopo la netta presa di posizione di Confcommercio, che si è mostrata critica circa l’obbligo per i negozi di dotarsi del collegamento alla rete Internet e soprattutto di renderla disponibile a proprie spese, Boccadutri precisa:
“Stiamo parlando di circa 200/250 euro annui. Non mi sembra un costo, tra l’altro deducibile, così insostenibile per una impresa”.

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

Boccadutri rovescia la medaglia: “Posto che è stato previsto un fondo per il sostegno alla diffusione di router e di modem wireless di ultima generazione, la cifra restante per il canone mensile dell’adsl sarebbe il balzello più vantaggioso e meno costoso per un’impresa”. Il deputato renziano piuttosto suggerisce agli esercenti di puntare su nuovi modelli di business connessi alla rete.
Dopotutto i parlamentari sono stati clementi: “Non esiste per i negozianti – osserva Boccadutri – obbligo di banda minima. Sarà loro interesse offrire più o meno banda per attrarre i clienti”.

EFFETTO DOMINO

Se la proposta di legge proseguisse l’iter e fosse approvata, l’Italia sarebbe il primo paese al mondo per accessibilità alla rete internet da parte degli individui. Boccadutri spiega perché è importante realizzare questa prospettiva: “Un paese connesso porta vantaggi per tutti. Da lì partirà tutto il resto, e non si tratta solo di turismo”.
Un esempio? “Bisogna considerare il fatto che il wi-fi rappresenta l’ultimo step di un processo che comprenderà necessariamente l’esigenza di investire in infrastrutture da parte delle telco che dovranno impegnarsi a portare la fibra ottica ovunque, in linea con i recenti investimenti dell’Unione europea”, sottolinea il deputato.

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