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Così il Parlamento discute sulle “Sentinelle in piedi”

I FATTI

Il 5 ottobre scorso a Torino, nella centrale piazza Carignano, picchetti, urla e spintoni organizzati da un centinaio di manifestanti pro-LGBT (sigla che sta per “Gay-Lesbiche-Bisessuali-Transessuali”) e non specificate “forze antagoniste”, hanno sostanzialmente impedito la manifestazione delle “Sentinelle in piedi”, il movimento apartitico e aconfessionale che, con proteste silenziose (la lettura contemporanea di un libro, per invocare il rispetto della libertà di pensiero), si sta battendo da tempo contro il ddl Scalfarotto. Gli “antagonisti”, appoggiati acriticamente dai media dell’estrema sinistra (cfr. Stefano Bertolino, Omofobia, Sentinelle in piedi a Torino: tensioni e spintoni, piazza transennata, Il Fatto quotidiano, 5 ottobre 2014), hanno accusato i “veglianti” di essere fascisti ed “omofobi”, piuttosto che di contestare semplicemente contro una legge che vorrebbe introdurre un reato inedito, quello appunto di “omofobia”. Affrontando a viso aperto i giovani delle “Sentinelle”, i “contro-manifestanti” gli hanno gridato slogan come «Via, Via, fascismo è omofobia!» oppure «Torino non è omofoba. Vergogna!». A causa delle provocazioni, la piazza è stata transennata e, le forze dell’ordine, hanno dovuto tenere a distanza i manifestanti per consentire lo svolgimento dell’ora di lettura delle “Sentinelle in piedi”.

UNA RETE DI CITTADINI IN 100 PIAZZE D’ITALIA

La “veglia” del 5 ottobre, oltre che a Torino, è stata organizzata dal movimento pro-famiglia in altre 99 piazze d’Italia, coinvolgendo in tutto centinaia di migliaia di persone, al di fuori di qualsiasi schieramento politico od associativo. Le “Sentinelle in piedi”, infatti, non sono né un’organizzazione, né  un’associazione, ma semplicemente una rete libera di cittadini.

Nelle 100 piazze, queste persone, in gran parte giovani, si sono date appuntamento per leggere ciascuno per conto suo un libro, al fine di affermare e ricordare, come indicato nei loro manifesti, che «Il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna», oppure che «Ogni bambino ha il diritto di avere una madre e un padre» e, infine, che «L’ideologia del gender deve essere tenuta lontana dalle scuole dei nostri figli».

Queste tesi non appartengono ad alcuna confessione religiosa ma fanno parte del bagaglio culturale di qualunque società rispettosa della famiglia quale “società naturale fondata sul matrimonio”, come stabilito anche dall’art. 29 della Costituzione italiana.

LE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SUI “FATTI DI TORINO”

Nella seduta del 27 ottobre il sottosegretario dell’Interno Gianpiero Bocci ha risposto a due interrogazioni, presentate dai deputati Alessandro Pagano (NCD), Gian Luigi Gigli (Per L’Italia) e altri, riguardanti le aggressioni di Torino. Nella sua risposta, il rappresentante del governo, come riportato nel resoconto stenografico della Camera dei Deputati (seduta n. 318 di lunedì 27 ottobre 2014), ha lasciato in gran parte «insoddisfatti» i parlamentari interroganti.

In primo luogo, ciò che non ha convinto è il presentare i “fatti di Torino” come se fossero il frutto di manifestazioni tra controparti e non, invece, come il tentativo, di una parte, di impedire una manifestazione regolarmente convocata ed autorizzata, come quella del 5 ottobre. «Per forza di cose devo essere assolutamente non concorde in questi passaggi – ha evidenziato l’On. Pagano nella sua replica -, perché sappiamo bene che l’impostazione del Ministro Alfano con le circolari è stata assolutamente soddisfacente, però sappiamo anche che nei territori, forse, qualche questura ha un po’ sottovalutato gli eventi e, forse, anche chi le ha preparato questa relazione non ha tenuto in debito conto il fatto che le contromanifestazioni delle lobby gay, lesbiche, transessuali e bisessuali non erano autorizzate».

Inoltre, ha aggiunto Pagano, il Governo avrebbe sottovalutato l’«escalation di violenza contro le Sentinelle in piedi» che, negli ultimi mesi, si sta registrando in più parti d’Italia. In caso contrario, misure di prevenzione più mirate od efficaci, avrebbero con tutta probabilità permesso ai “veglianti” di tenere la loro pacifica manifestazione. Ha infatti denunciato il deputato NCD: «È evidente che questo non era frutto di una profezia – non sono dotato di palle di vetro oppure di doti soprannaturali – ma perché avevamo osservato i fatti ed era evidente che si stavano manifestando cose non assolutamente consuete».

LA LETTERA DELLA “SENTINELLA” LETTA IN PARLAMENTO

Ma quello che ha maggiormente colpito nel dibattito alla Camera sulle interrogazioni, è stata la lettura che è stata fatta di una “lettera aperta”, giunta all’On. Pagano da una “Sentinella in piedi”, Daniela Bovolenta, i cui passaggi principali sono una testimonianza diretta proveniente da una persona che, il 5 ottobre, era presente a piazza Carignano. Quello che appare più grave, è che i fatti citati dalla giovane, e sono apparsi già sul web, non sono stati smentiti da nessuno.

«Le Sentinelle – ha scritto Daniela Bovolenta nel passaggio della lettera letta da Pagano alla Camera – è bene ricordarlo sono una rete aconfessionale apartitica che ha scelto come forma di protesta la veglia silenziosa”. Signor sottosegretario, sottolineo che scendono “in piazza per un’ora a leggere un libro, simbolo della formazione permanente. Le Sentinelle sono nate per contrastare il progetto di legge Scalfarotto sull’omofobia, che tenta di introdurre nel nostro ordinamento il reato di opinione con la scusa della lotta all’omofobia. Il presupposto è la convinzione che per contrastare ogni atto odioso di violenza sugli omosessuali sia sufficiente applicare le leggi vigenti che tutelano ogni cittadino, eventualmente con l’aggravante, già prevista, dei motivi abietti”».

“QUESTI NON SI FERMERANNO!”

E’ apparso particolarmente significativo, poi, che a seguito della riposta fornita dal sottosegretario Bocci, nella “lettera aperta” si sia ribadito che, le “Sentinelle”, a Torino come altrove, intendevano agire «nel silenzio più assoluto, leggendo libri, rispettando tutti e chiedendo uguale rispetto». A questo punto, incalzato dal presidente della Camera di concludere, l’On. Pagano si è avventurato in una “previsione” che, auspichiamo tutti, sia destinata a non realizzarsi: «Le Sentinelle in piedi sono persone pacifiche, silenziose, con un libro in mano e che sono insultate ed aggredite da gruppi di arrabbiati delle lobby gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Sottosegretario, guardi che noi stiamo dicendo che questi non si fermeranno. Quindi sarà bene che si spieghi alle Questure che da oggi in avanti questo problema non potrà più essere lontanamente sottovalutato».

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