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Caro Renzi, torniamo a votare con il Mattarellum. Firmato: Giachetti (Pd)

Basta alibi. Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti è stanco della melina che da mesi e mesi caratterizza la riforma elettorale. Per questo, ha presentato una proposta di legge che prevede il ritorno al Mattarellum modificato. Una legge immediatamente applicabile, dice, nel caso in cui le cose dovessero precipitare. E, viste le continue ed estenuanti battaglie che deve fronteggiare il governo in Parlamento, aggiunge rivolgendosi a Renzi, perché non le facciamo precipitare?

Chi e perché frena sulla legge elettorale?
Mi pare evidente che Forza Italia, dopo un inizio convinto, stia traccheggiando. Penso non dipenda tanto da Berlusconi che ha aperto anche al premio di maggioranza alla lista e non più alla coalizione proposto da Renzi, quanto dai problemi interni a Forza Italia. Ho la certezza che non dipenda dal governo. In ogni occasione utile, il presidente del Consiglio ha ribadito che la riforma elettorale è la priorità e che l’impegno è di approvarla al Senato entro quest’anno. C’era un accordo tra Renzi e Berlusconi in cui erano stati indicati anche i tempi, il dibattito di queste ultime settimane mi porta a pensare che stiano venendo meno sia l’accordo che i tempi.

Mara Carfagna dice che il ritardo è colpa del Pd perché avete cambiato le carte in tavola nove volte…
Se si fa una riforma blindata, si viene accusati di non lasciare spazio al dibattito democratico. Se la si condivide con le altre forze politiche, allora non si rispettano i patti… La verità è che il Patto del Nazareno era un punto di partenza che è stato modificato anche all’esame della Camera. Ora si è venuta a creare una situazione di stallo e non vorrei che si facesse melina per andare a votare con il Consultellum.

Sarebbe inaccettabile secondo Lei?
Sarebbe una sconfitta al cubo della politica. Abbiamo tutti preso l’impegno davanti agli elettori di modificare il Consultellum e non possiamo tradirlo. Quella legge necessita di fare un passo in avanti perché ha un impianto puramente proporzionale che va corretto.

Lei ha presentato una proposta per tornare al Mattarellum senza scorporo. Italicum addio?
Renzi, a inizio del suo esecutivo, fece due proposte alla ricerca di una condivisione il più ampia possibile sulle riforme istituzionali. Una era il ritorno al Mattarellum che si rivolgeva principalmente al M5S, l’altra era sostanzialmente l’Italicum, rivolto a Forza Italia. I 5 Stelle chiusero subito la porta a ogni dialogo e rimase in campo la disponibilità di Forza Italia a trovare una soluzione condivisa. Così nacque il patto del Nazareno.

Un patto che ha prodotto una riforma approvata in prima lettura alla Camera ma rimasta da 7 mesi in un cassetto del Senato…
Dopo sette mesi di stallo, penso sia doveroso riempire questa assenza di dibattito in Parlamento. Per questo ho presentato una proposta di legge che prevede il ritorno al Mattarellum, depurato dallo scorporo. E’ una riforma che toglie alibi a chiunque, consente di avere una legge in poco tempo, è già stata sperimentata e prevede una norma di salvaguardia. Se le cose dovessero precipitare, sarebbe immediatamente applicabile alle urne.

“Se le cose dovessero precipitare”… non è meglio che precipitino e si torni al voto, visti tutti questi rallentamenti e incomprensioni sulle riforme?
Sfonda una porta aperta, sono stato convinto fin dall’inizio che sarebbe stato meglio tornare al voto. Spero di avere torto e che le riforme si possano finalmente portare a casa con questa legislatura. Mi sembra però che per qualsiasi cosa, dalla riforma elettorale al Jobs Act, ci troviamo nella condizione nella quale c’è sempre qualcuno che fa una battaglia contro. E non parlo delle opposizioni, sarebbe normale, ma all’interno del Pd. Perché Renzi non può avere come i suoi predecessori dei gruppi parlamentari coesi? Questo le elezioni glielo consentirebbero.

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