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Dalle parole ai fatti, l’esempio di Fabiola Gianotti

Questo commento è stato pubblicato su L’Arena di Verona, Giornale di Vicenza e Bresciaoggi

Non le parole, ma gli esempi. E l’ultimo esempio viene da una donna italiana di 52 anni, la scienziata Fabiola Gianotti. Dal primo giorno del 2016 dirigerà il più importante laboratorio di fisica al mondo. Al Cern di Ginevra, dove già lavorava da anni ad altissimi livelli, l’hanno preferita ad altri due candidati, uno britannico, l’altro olandese.

E così la Signora della scienza ricoprirà il ruolo internazionale e istituzionale più elevato nell’ambito del sapere che sia stato finora riconosciuto “dagli altri” a un italiano. E che “altri” essi sono, visto che si parla del meglio del meglio di studiosi, ricercatori, professori d’ogni lingua e parte dell’universo. Proprio grazie all’impegno del Cern coordinato dalla scienziata italiana, l’anno scorso fu assegnato il Nobel per la fisica a Peter Higgs. Fabiola Gianotti e i suoi collaboratori riuscirono a scoprire l’esistenza del bosone che Higgs aveva a suo tempo ipotizzato, la soprannominata “particella di Dio”: un mistero di meno fra i molti che interrogano l’umanità dalla notte dei tempi.

Ma la storia di Fabiola, nata a Roma e cresciuta a Milano, con Liceo classico e diploma di pianoforte alle spalle, non è esemplare soltanto perché è una storia italiana vincente da ogni punto di vista. Come donna, come studiosa giovane, come scienziata che ha contribuito a una scoperta. E’ perciò una storia che dà speranza alle ragazze e ai ragazzi italiani: non li attende solo l’amaro destino da “cervelli che fuggono”. Lei stessa va avanti e indietro fra il mondo e l’Italia. La sua, dunque, è una normale storia di eccellenza che smentisce il catastrofismo con cui la politica e l’anti-politica ogni giorno raccontano di un Paese senza speranza. Invece no, i giovani adesso sanno che anche i grandi sogni non muoiono a Ginevra né altrove.

Fabiola Gianotti è la classica italiana che per anni non s’è lamentata, né scoraggiata. Ha lavorato, e poi lavorato e poi ancora lavorato. Sempre in silenzio. Rare e mai frivole le sue interviste persino dopo essere finita in prima pagina -ma solo per la sua competenza- sui giornali più accreditati al mondo. Lontana da ogni casta e, soprattutto, da quella chiacchierona e inconcludente di casa nostra, la Gianotti ha onorato il buon nome dell’Italia semplicemente dedicandosi a quello che sa fare: il fisico che ricerca nella fisica. Senza altre pretese, se non quella di fare al meglio la sua professione. E’ ciò che fanno, ogni giorno, milioni di cittadini italiani, ciascuno nel proprio campo. Che l’Italia ricominci da Fabiola, donna e giovane scienziata. Il volto nuovo e sorridente di una svolta generazionale.

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