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Renzi sta intortando Berlusconi e Grillo

Due a zero, palla al centro. La partita politica giocata ieri in Parlamento ha avuto un esito chiaro e ha avrà effetti in parte delineabili.

L’elezione alla Consulta del candidato del Pd (Silvana Sciarra) e al Cms del candidato a 5 Stelle (Alessio Zaccaria) segna un’inedita politica dei due forni avviata con successo da Matteo Renzi.

Il premier da un lato dimostra di poter fare a meno della collaborazione istituzionale con Silvio Berlusconi e con una Forza Italia sempre più evanescente e dilaniata, che non riesce neppure a far eleggere il suo candidato alla Corte Costituzionale (Stefania Bariatti) e, dall’altro, coinvolge in senso bipartisan il Movimento 5 Stelle finora arroccato in una sorta di Aventino.

Con la politica dei due forni, Renzi rafforza il suo ruolo centrale non solo per il governo: al di là delle convulsioni nel Nuovo Centrodestra, il partito di Angelino Alfano che è in maggioranza non può non gongolare per la potenziale irrilevanza istituzionale di Forza Italia anche se appare ancor più schiacciato dalla prorompenza del premier. Inoltre il leader del Pd, facendo rientrare nel gioco istituzionale un giocatore che snobisticamente si era rifugiato in tribuna (ovvero il movimento di Beppe Grillo), mira a prosciugare quella carica anti istituzionale dei Cinque Stelle che ha ancora un robusto appeal politico.

Le sintonie Pd-M5s, che ieri hanno dato i primi frutti parlamentari, sono propedeutiche per i grillini a due obiettivi: andare al voto anticipato e partecipare a pieno titolo all’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Lo dice senza tanti giri di parole oggi il vicepresidente grillino della Camera Luigi Di Maio al Corriere della Sera. La prospettiva del voto anticipata è coltivata con sempre maggiore passione da Renzi – al di là delle smentite di prammatica – ed è invece vista con preoccupazione da Forza Italia. Il movimento berlusconiano rischia di essere solo il terzo partito politico, consegnando il ruolo di vera opposizione ai Cinque Stelle, anche per la pervicace volontà di Berlusconi di evitare collaborazioni future con il Nuovo Centrodestra e di abbracciare in coalizione soltanto la Lega di Matteo Salvini, ben contento di accalappiare simpatie e consensi dell’elettorato di centrodestra che vedono Forza Italia oscillare fra afflati alla Luxuria e innamoramenti renziani.

Conclusione: con la politica dei due forni, Renzi sta bruciacciando sia Berlusconi che Grillo.

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