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J-31, ecco come la Cina vuole fare concorrenza agli F-35

Per la prima volta la Cina mostra pubblicamente a un Paese straniero il jet Stealth che fino ad oggi era stato tenuto segreto. Il J-31 ha potenziali acquirenti militari di tutto il mondo, in concorrenza all’F35. L’aereo è in fase di sviluppo da parte delle imprese di proprietà statale appartenenti alla Aviation Industry Corp of China. La soddisfazione di Pechino sta tutta nelle parole del vicepresidente dell’Avic, Li Yuhai, al Financial Times: “Ora possiamo finalmente giocare”.

IN CONCOMITANZA CON APEC

L’occasione è il vertice 2014 a Pechino dell’Asia Pacific Economic Cooperation (APEC), in contemporanea con la decima Biennale China International Aviation and Aerospace Exhibition, per appaltatori della difesa cinese, programmata proprio in concomitanza con le riunioni APEC. L’obiettivo è mostrare al mondo il nuovo caccia stealth cinese, che di fatto nelle intenzioni dovrebbe entrare in competizione con i software, made in Usa, nei singoli mercati di esportazione.

LA STRATEGIA

Il jet da combattimento bimotore, di cui non sono stati confermati gli ordini, secondo il Quotidiano del Popolo (organo del Partito comunista cinese) sarebbe particolarmente interessante per quei paesi che sono al momento tagliati fuori dalle esportazioni di armi Usa, come il Pakistan e l’Iran. Il J-31 ha circa le medesime dimensioni dell’F-35. Gli aerei stealth rappresentano quindi la chiave della Cina Air Force per implementare il proprio sviluppo tecnologico futuro, legato alla capacità di svolgere entrambe le operazioni, offensive e difensive, così come certificato già agli inizi di quest’anno da alcuni report del Pentagono.

LE MIRE CINESI

Non è completamente chiaro se l’introduzione del J-31 rafforzerà in maniera significativa l’influenza della Cina nel commercio mondiale di armi. Né è ancora certo che il velivolo sviluppato dalla statale Shenyang Aircraft Corporation sia destinato effettivamente all’esportazione. A differenza dell’F-35, il J-31 ha due motori, forse perché non essendo la Cina tradizionalmente nota per motori potenti, gli ingegneri hanno voluto prevedere inconvenienti legati alla propulsione.

QUESTIONE MOTORI

Robert M. Farley, professore presso l’Università di Patterson nella Scuola di diplomazia del Kentucky, ha detto al New York Times che i progetti iniziali del motore avevano ostacolato le ambizioni aerospaziali cinesi. Infatti il Xian Aircraft Industry Y-20, un altro nuovo mezzo ma costruito per il trasporto militare di produzione nazionale, è stato sviluppato con i motori realizzati dalla società russa Aviadvigatel, che sono notoriamente molto meno efficienti e affidabili rispetto agli occidentali Pratt & Whitney e Rolls-Royce. “Richiedono tolleranze marginali nella costruzione e anche piccoli errori possono portare il motore a bruciare”, ha osservato.

IL MERCATO

Secondo le prime valutazioni il J-31 potrà fare realmente concorrenza all’F-35 inizialmente se avrà un prezzo di acquisto più basso, per cui non più della forbice di prezzo prevista tra i 150 e i 300 milioni a modello (a seconda delle varianti). Al momento i costi per lo sviluppo del J-31 sono inaccessibili, ma la rivista Science ha ricostruito che circa il 45% della spesa governativa cinese per ricerca e sviluppo è destinata al settore della difesa.

I NUMERI

La Cina al momento è il quarto esportatore mondiale di armi, dietro la Germania e prima della Francia. E nell’ultimo lustro la percentuale del commercio mondiale di armi provenienti dalla Cina è salita dal 2 al 6% per effetto di mercati particolarmente sensibili come Pakistan, Bangladesh e Myanmar. Per avere un’idea più precisa, si pensi che nel 1997 il bilancio della difesa cinese era di circa 7 miliardi di dollari, mentre quest’anno è stato ufficialmente 150 miliardi.

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