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Jobs Act e articolo 18, perché mi stupisco dello stupore di Alfano e Sacconi

Susanna Camusso risponde alle critiche che sono state rivolte alla Cgil per  la proclamazione dello sciopero generale il 5 dicembre: ‘’Ma come? Papa Francesco ha invitato a costruire dei ponti. Noi abbiamo edificato, a nostre spese, il ponte… dell’Immacolata’’.

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Voltafaccia di Matteo Fregoli Renzi sul Jobs act Poletti 2.0. Il Ncd resta con un palmo di naso. Ma avrebbe dovuto aspettarselo. In primo luogo perché non ci può fidare di un premier senza princìpi e convinto di avere il diritto di mentire (proprio come il suo maestro Silvio il Magnifico). Del resto, non si poteva pensare che, da una norma di delega estremamente generica, fosse consentito di ricavare una radicale riforma di un aspetto delicato ed importante come la disciplina del recesso. Ricordiamo per la cronaca la fatidica dozzina di parole che era diventata la linea del Piave delle formazioni centriste: ‘’Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio’’. Detto fra noi, il testo della direzione del Pd del 29 settembre è certamente più chiaro e preciso.

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Adesso che cosa farà il Ncd? La crisi di governo? Non ne avrà mai il coraggio. Gli basterebbe far valere il suo ruolo quando il provvedimento tornerà al Senato per la terza lettura. A Palazzo Madama il Pd non ha i numeri che alla Camera gli consentono di dettare legge. E Maurizio Sacconi al Senato svolge il medesimo ruolo di Damiano a Montecitorio. Vuol dire che dopo una terza, ci sarà anche una quarta lettura. Ma, invece di fidarsi delle piroette di Renzi, sarebbe bene discutere nel merito, in sede di definizione della norma di delega, su come disciplinare il licenziamento disciplinare che è poi l’oggetto del contendere.

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Vi chiederete perché Renzi ha cambiato linea sul Jobs act Poletti 2.0. E’ semplice. Dopo che si è posta la questione del Quirinale, la nuova priorità è divenuta la legge elettorale. Così il premier ha voluto chiudere almeno un fronte con la sinistra interna che è poi la sola vera opposizione.

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Una donna al Quirinale ? Lo ripetiamo, a titolo personale: Elsa Fornero for president!

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