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Così Magna Carta di Quagliariello ha discusso di Occidente e Califfato

Si è concluso ieri, domenica 23 novembre, il decennale degli incontri di Norcia, il tradizionale appuntamento di confronto tra laici e cattolici della Fondazione Magna Carta, dedicato quest’anno al tema del futuro dell’Occidente “tra il Califfato e il post umano”.

Gaetano Quagliariello, Coordinatore Ncd e Presidente di Magna Carta, ha messo in luce una considerazione di fondo: il decennio 2005-2014 – ossia il periodo nel quale si sono svolti gli incontri di Norcia – è stato, per ciò che concerne gli equilibri internazionali, un decennio perduto. Lo scontro di civiltà emerso in seguito all’11 settembre 2001, e che sembrava ai più essersi dissolto con la presidenza Obama, è tornato in questi mesi di drammatica attualità. “Oggi con Isis – ha affermato Quagliariello – abbiamo il radicalismo che si è fatto entità geografica, non più la rete evanescente di Al Qaida, ma un vero Stato, con confini in espansione, fonti energetiche proprie, un esercito e mille nuovi volontari al mese che giungono dall’Occidente a ingrossarne le fila”.

Alle sue parole hanno fatto seguito quelle di Angelino Alfano, Ministro dell’Interno e leader di Ncd, il quale ha espresso la sua preoccupazione relativa al fatto di trovarci in presenza di un’organizzazione che ha ambizioni, soldi e uomini che nessuno mai ha avuto in questa misura. “Islamic State – ha proseguito Alfano – è un nome che dà il senso di come i terroristi vogliano costruire uno stato islamico senza confini territoriali, ma con una chiamata indiscriminata rivolta a chiunque voglia aderire”.

Appare chiaro, a questo punto, il collegamento con la riflessione “valoriale” avvenuta da parte di Eugenia Roccella, parlamentare Ncd, volta soprattutto a cercare delle soluzioni riguardanti il recupero delle radici cristiane, non per tornare indietro rispetto al passato, bensì per rafforzare un Occidente che, paradossalmente, rinnega quelle stesse radici per le quali realtà come Isis ci combattono ogni giorno.

In tal senso, preziosa è stata la testimonianza di Monsignor Nona, Vescovo di Mosul in Iraq, che ha offerto un doloroso racconto relativo alle persecuzioni dei cristiani in Iraq. “Il cristiano in Iraq – ha detto Mons. Nona – non può godere delle proprie libertà, bensì è sottoposto alla volontà di ciò che vuole il musulmano; deve, inoltre, pagare una tassa speciale riservata ai non islamici, e applicare come unica legge la Sharia islamica”.

La relazione “laica” è stata tenuta da Fabrizio Cicchitto, Presidente della Commissione Esteri della Camera, il quale ha fatto emergere un acceso dibattito, in particolare con Eugenia Roccella. Il punto del mancato incontro tra le posizioni, ha riguardato proprio il riferimento alla religione cristiana. D’altro canto è proprio questo l’obiettivo, da ormai dieci anni, degli incontri di Norcia: far emergere opinioni differenti, nella convinzione che la ricchezza del dialogo porti a risultati comuni, quanto più possibile condivisi, da approfondire, elaborare e, in ultima analisi, presentare all’opinione pubblica e al mondo della politica.

Oltre agli ospiti già menzionati, sono intervenuti, tra gli altri, Mons. Rino Fisichella, Maurizio Sacconi, Paolo Messa, Benedetto Ippolito e Pialuisa Bianco. Di questi e degli altri interventi, dicono dalla Fondazione, sarà possibile rivedere i video sul loro sito entro pochi giorni.

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