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Come in House of Cards. Ecco gli intrighi fra Casa Bianca e Pentagono

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Infine anche Chuck Hagel lascia il Pentagono. E’ il terzo segretario della Difesa americano a lasciare in questi sei anni di Amministrazione Obama. Prima di lui avevano fatto un passo indietro Robert Gates e Leon Panetta, entrambi con un trascorso da direttori della CIA ed entrambi autori di due autobiografie taglienti sul loro rapporto con il Presidente degli Stati Uniti. Critiche al vetriole indirizzate verso la Casa Bianca ed il suo inner circle di Consiglieri considerato spesso incompetenti e non all’altezza.

Se Hagel aveva messo all’indice le scelte di Obama sull’Afghanistan, Panetta aveva preso le distanze sulla gestione del dossier Iraq da parte dello Studio Ovale. In entrambi i casi, i fatti hanno dato ragione a loro e torto al Comandante in Capo.

Nel caso di Hagel le questioni sul tappeto non sono molto diverse. Le divergenze erano man mano cresciute negli ultimi mesi e alla fine il passo indietro è arrivato dopo le elezioni mid-term.

Sul tavolo quindi non c’erano i dissapori con i Repubblicani nelle cui file l’oramai ex segretario della Difesa aveva militato sino a divenire Senatore piuttosto una strisciante distanza con la Casa Bianca. Celebre fu la frase pronunciata da Obama quando a proposito del Califfato disse di non avere una strategia e ancora viva è la memoria della smentita presidenziale alle dichiarazioni del capo di stato maggiore della difesa Usa che avanzò l’ipotesi di un intervento militare sul campo da parte dell’esercito americano.

Questioni piccole e grandi che hanno segnato un solco sempre più grande in una fase difficilissima con il Pentagono, alle prese con l’implementazione dei fortissimi tagli del budget.

Tema, questo, su cui il segretario Hagel ha dimostrato grandissime capacità, salvo forse arrivare a non condividere più la linea del suo presidente. In ogni caso, l’attuale inquilino del Pentagono sarà ancora al timone fino alla scelta del sostituto (o, come pare, sostituta). Il periodo potrebbe non essere brevissimo anche perchè i Repubblicani, che ora controllano sia la Camera che il Senato, intendono dare battaglia e far valere i loro numeri nelle commissioni difesa che dovranno ratificare la nuova nomina.

Proprio il Congresso a guida del Grand Old Party potrebbe spingere il Presidente Obama a prendere quelle decisioni suggerite da Hagel e che gli sono costate il Pentagono. Non sarebbe sorprendente.

Semmai la premessa per un altro libro autobiografico, dopo quelli di Gates e Panetta, in cui sbeffeggiare una House of Cards sorprendentemente reale.

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