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Così Renzi e Giannini puntano sullo spazio

“Un asset fondamentale per l’Unione e la società europea”, così il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, ha definito lo spazio, nel corso del suo intervento all’evento di celebrazione dei 50 anni di cooperazione europea in ambito spaziale, tenutosi nella sede Esrin di Frascati. “L’Agenzia spaziale europea è una parte importante di questo asset”, ha poi specificato il ministro, spiegando come “il governo italiano creda fortemente nella ricerca spaziale”. I politici, ha detto il ministro, hanno “una grossa responsabilità nel dover decidere dove orientare gli investimenti e nell’elaborare una visione di lungo periodo, che in ambito spaziale è davvero necessaria”.

UN ANNO SPAZIALE PER LE DONNE

Il ministro Giannini ha infine rimarcato l’importanza del 2014 per le donne italiane dello spazio: Samantha Cristoforetti, partita per la ISS tre giorni fa, alla quale ha virtualmente detto “portami con te alla prossima missione”, Fabiola Gianotti, chiamata a dirigere il Cern di Ginevra e Simonetta di Pippo, nominata direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per lo spazio ed una quarta protagonista “dell’avventura spaziale, Esa”.  Oltre al ministro, a sottolineare l’importanza della cooperazione spaziale europea, inaugurata nel 1964 con la nascita di Esro (European Space Research Organization) e di Eldo (European Launcher Development Organization), che crearono nel 1975 l’Agenzia spaziale europea, il suo direttore, Jean Jacques Dordain, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, e l’astronauta Esa Luca Parmitano, ambasciatore del semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo.

IL CONTRIBUTO ITALIANO ALL’ESA

Dordain nel suo intervento ha sottolineato l’eccezionalità di questo mese, un esempio dei risultati straordinari raggiunti in ambito spaziale, dall’atterraggio di Philae sulla cometa, alla missione Rosetta, unitamente all’arrivo di Samantha Cristoforetti sulla ISS. “L’Italia – ha detto Dordain – è tra i Paesi fondatori dell’Esa ed offre un importante contributo, non solo in termini monetari. L’Italia – ha aggiunto – è presente in ogni attività dell’Agenzia spaziale europea, sia dal punto di vista scientifico che industriale”. Come esempi il numero uno dell’Esa ha portato la missione di esplorazione interplanetaria Bepi Colombo, il satellite Goce, il Vega “un lanciatore unico” (la cui tecnologia sarà alla base dei motori del nuovo lanciatore Ariane 6, ndr) ed ExoMars che, “ne sono sicuro, sarà una missione fantastica, come Rosetta”.

COOPERAZIONE E INNOVAZIONE

“La cooperazione in questo settore è essenziale – ha detto ancora Dordain – senza innovazione non si ampliano i confini della conoscenza. Per innovare bisogna però correre dei rischi, non ci sono alternative”. “Lo spazio – ha aggiunto – è il nostro futuro”. E di cooperazione ha parlato anche il presidente Asi: “Senza cooperazione sarebbe stato impossibile atterrare su una cometa”, in mezzo secolo “abbiamo raggiunto così tanti traguardi solo perché abbiamo lavorato insieme”. E parlando del futuro, di cui si discuterà la prossima settimana a Lussemburgo, in occasione della ministeriale Esa, sia il presidente Battiston che il ministro Giannini hanno spiegato che nella legge di stabilità “sono inseriti fondi aggiuntivi per lo spazio, rispetto al finanziamento ordinario, per 740 milioni di euro in sei anni”.

TANTA TECNOLOGIA PER FINMECCANICA

Tornando alla missione Futura, l’a.d. di Finmeccanica, Mauro Moretti, ha detto che essa rappresenta “un’impresa molto importante per l’ Italia”, perché, “al di là della novità della prima donna italiana nello spazio, è stata un’occasione per incoraggiare attività sperimentali che si avvalgono di tanta tecnologia e di conoscenze che le imprese italiane hanno fornito”.

LE PAROLE DI PRETTE

“Il 2014 è un anno speciale e lo è stato in modo particolare questo mese di novembre, che ha visto l’Italia protagonista di grandi imprese spaziali – ha commentato Elisio Giacomo Prette, Presidente e Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia – Come maggiore industria nazionale del settore non possiamo non essere particolarmente orgogliosi del nostro operato fin qui e, soprattutto, non possiamo non sperare ora più che mai nel sostegno delle Istituzioni competenti, affinché l’Italia spaziale continui a crescere e a mantenere alto il proprio ruolo nel mondo, con programmi come COSMO-SkyMed di Seconda Generazione, infrastruttura strategica per il Paese nella gestione delle  emergenze ambientali e monitoraggio del territorio”.

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