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Ecco come Salvini vuole sfondare anche in Liguria

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori, pubblichiamo l’articolo di Giovanni Bucchi uscito ieri sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

La scalata di Matteo Salvini alla leadership nazionale del centrodestra passa ora dalle prossime consultazioni regionali, in programma probabilmente a maggio. Archiviata la sbornia elettorale in Emilia-Romagna, dove la Lega Nord ha più che raddoppiato i voti di Forza Italia divenendo il secondo partito davanti ai 5 Stelle che proprio lì sono nati, l’attenzione si sposta altrove. E così, se sul Veneto non c’è nemmeno da discutere in tema di candidature perché il governatore leghista Luca Zaia tenterà il bis, il Carroccio adesso sventola i suoi numeri e rivendica la guida della coalizione anche in Liguria. Proprio lì, cioè a Genova, dove intratteneva i suoi affari l’ex tesoriere Francesco Belsito che tanti guai ha creato ai padani, Salvini sta pensando di imporre un suo uomo come candidato presidente, quasi a voler purificare un territorio macchiato dalle malefatte di certi ex esponenti del cerchio magico.

Un nome in realtà già circola. È quello di Edoardo Rixi, con doppio incarico a Genova di consigliere comunale e regionale, 40 anni, studi economici all’estero e un lavoro in Università, uno di quelli che ben incarnava la Lega in giacca e cravatta di Roberto Maroni, ma in realtà molto vicino a Salvini. Anzi, è proprio il fedelissimo del leader in terra genovese. Al segretario federale poi la Liguria interessa particolarmente anche perché la conosce bene; dopo Milano e la Lombardia, è la sua seconda casa, visto che a Recco, sulla riviera genovese, trascorre le vacanze sin da bambino. Non bastasse, proprio come accaduto in Emilia per il post-terremoto, Salvini potrebbe avere buon gioco a fare leva anche lì sulla rabbia e la disperazione dei cittadini liguri il cui territorio è stato devastato dalle alluvioni, complice anche l’urbanizzazione in alcune zone selvaggia.

E pensare che fino a qualche anno fa in Liguria a tirare le fila del centrodestra c’era un certo Claudio Scajola, ora caduto in disgrazia per le note vicende giudiziarie. Tanto per rendere l’idea, fino al 2005 sono stati i berlusconiani a governare la regione con Sandro Biasotti. Poi il vuoto e adesso nessun progetto per scalzare il centrosinistra dopo dieci anni di presidenza del bersaniano Claudio Burlando. Anzi, l’Ncd ammicca al Pd e dall’area di centrodestra per ora si è fatta avanti solo la consigliera regionale Raffaella Della Bianca, uscita dal Pdl e alla guida di un movimento civico. Insomma, anche qui la Lega ha la strada abbastanza spianata. Dopo il 2,34% alle politiche del 2013 e il 5,56% alle europee del maggio scorso, l’obiettivo di Salvini e Rixi è quello di tornare in doppia cifra, superando il 10,22% ottenuto alle regionali del 2010.

Dall’altra parte dell’agone politico, quindi nel Pd, non mancano certo le sorprese in vista delle primarie regionali slittate all’11 gennaio a causa delle ripetute alluvioni. Pur di contrastare la candidata burlandiana, ossia l’assessora regionale Raffaella Paita prima bersaniana poi avvicinatasi a Matteo Renzi, il suo principale sfidante, Sergio Cofferati, sta raccogliendo sostenitori da tutte le parti. Caso esemplare quello del sindaco di Savona, Federico Berruti: renzianissimo della prima ora, fondatore dell’associazione Big Bang, uno di quelli che seguiva il premier fin da quando era primo cittadino a Firenze, tanto per intenderci, ebbene proprio lui ha annunciato domenica scorsa sul dorso ligure de La Stampa che sosterrà Cofferati. Berruti, si ricorderà, voleva candidarsi alle primarie in funzione anti-Paita, ma non è riuscito a raccogliere le firme necessarie, e nel Pd genovese i tanti che volevano ostacolare la candidata burlandiana non lo vedevano come la reale alternativa.

Così è spuntato l’ex segretario della Cgil, che adesso si trova a incassare il sostegno dei renziani duri e puri. Poco importa se Cofferati è un esponente di rilievo della sinistra dem, se su di lui converge l’area di Pippo Civati e pure Sel. L’importante è che sia contro Burlando e la Paita, basta questo per sostenerlo.

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