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Giuliano Ferrara conferma: Renzi erede di Berlusconi

In una brillante intervista al Corriere della Sera (del 27 novembre), al giornalista Fabrizio Roncone che gli chiede chi sarebbe l’erede di Silvio Berlusconi, Giuliano Ferrara risponde: ‘’Renzi, è chiaro! Perché è Renzi il capo della nuova generazione che si riconosce nel trasversalismo inventato da Berlusconi medesimo. Staffetta perfetta’’. Noi, già per conto nostro, eravamo convinti di quanto Ferrara autorevolmente conferma.

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Tra pochi giorni il jobs act Poletti 2.0 sarà approvato in via definitiva dal Senato. La sinistra del Pd si sta già ponendo l’interrogativo di Nanni Moretti: ‘’Mi si nota di più se vado al Senato, poi esco dall’Aula, oppure se non mi presento neppure e racconto che l’ho fatto apposta?’’.

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Attaccare le ‘’pensioni d’oro’’ è sempre ‘’politicamente corretto’’. Anzi, la congrega degli ‘’indignati speciali’’ si è garantita delle vere e proprie fortune in diritti d’autore. L’ultima crociata ha riguardato, addirittura, non una norma operativa, ma una mancante nella riforma Fornero del 2011. Nel testo iniziale del decreto legge  vennero soppresse un paio di righe (presenti nelle bozze) che avrebbero introdotto una clausola-limite, nel senso che, applicando i nuovi criteri di calcolo, al soggetto interessato fosse precluso di conseguire un trattamento più favorevole rispetto a quelli previgenti (secondo il modello retributivo). Ci sono categorie di lavoratori (l’Inps dice che sarebbero 160mila in un decennio) che, in conseguenza dell’estensione del calcolo contributivo pro rata, potrebbero  conseguire – restando al lavoro più a lungo – un trattamento più favorevole di prima. C’è qualche cosa di male in questo? Sembrerebbe di sì visto che sono stati approvati emendamenti al disegno di legge di stabilità grazie ai quali non solo viene inserita, per il futuro, la clausola di garanzia non utilizzata nel 2011; ma, dal 2015, verrà defalcato dalla pensione l’eventuale bonus derivante dall’applicazione del calcolo contributivo a chi è già andato in quiescenza. I beneficiari (alti burocrati, docenti, magistrati, in particolare) sono accusati di essere rimasti in servizio proprio per assicurarsi una pensione più elevata. Il che, in Italia, sembra offendere il comune senso del pudore.

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Dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola in Vaticano si sono convinti che San Precario esista davvero.

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Nella riunione dell’Ufficio di presidenza di Forza Italia, molti esponenti sono stati sorpresi a parlare Fitto Fitto tra di loro.

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