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Avanti tutta col Mattarellum

convergenze

Gli stessi cronisti che si occupano da mane a sera della faccenda scrivono che la giornata di ieri è stata “incomprensibile”. Aggettivo utilizzato da Dino Martirano del Corriere della Sera, che così ha riassunto la situazione: “Per poter utilizzare in qualsiasi momento la nuova legge elettorale, il governo vuole avere le mani libere. Prima si porta a casa l’Italicum (maggioritario valido solo per la Camera) e poi si ragiona sul periodo di transizione durante il quale potrebbe essere necessario utilizzare il Consultellum (proporzionale) ma anche il vecchio Mattarellum (maggioritario) per eleggere il Senato, che del resto non sarà più elettivo solo a riforma costituzionale approvata”.

Ma quali sono le vere novità che fanno accapigliare i politici? Eccole in estrema sintesi. Le novità dell’Italicum 2.0, quelle che non piacciono al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sono confermate. La soglia d’accesso si abbassa dall’8 al 3% (con somma gioia del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e delle altre formazioni minori). La soglia per conquistare il premio di maggioranza si alza dal 37 al 40% e, soprattutto, a esser premiato con 340 deputati è il primo partito e non la coalizione. I collegi plurinominali per la Camera saranno 100 e in ciascuno di essi il capolista sarà bloccato mentre gli altri verranno eletti con la preferenza (doppia e di genere). Per accontentare il Ncd il capolista potrà candidarsi in 10 collegi.

Modesto consiglio: basta con i Porcellum e tutte le sue varianti. I collegi uninominali (corretti con una piccola quota proporzionale) garantiscono trasparenza, responsabilità dei partiti e scelta degli elettori. Se Matteo Renzi cambia verso su questo, saprà rivelarsi un leader ancora più credibile.

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